Visita guidata della Basilica del Sacro Cuore, Parigi, Francia

La Basilica del Sacro Cuore di Parigi, situata in cima alla collina di Montmartre, è una chiesa cattolica romana e basilica minore a Parigi, in Francia, dedicata al Sacro Cuore di Gesù. La Basilica del Sacro Cuore si trova in cima alla collina Montmartre, il punto più alto della città. È un punto di riferimento popolare e il secondo monumento più visitato di Parigi. La Basilica del Sacro Cuore di Montmartre è un importante edificio religioso parigino, “santuario dell’adorazione eucaristica e della Divina Misericordia” e proprietà dell’arcidiocesi di Parigi.

La Basilica del Sacro Cuore di Parigi è considerata un monumento sia politico che culturale, rappresentando una penitenza nazionale per la sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana del 1870 e per le azioni della Comune di Parigi del 1871. La Basilica del Sacro Cuore fu costruito in un quartiere che ha assistito a eventi significativi dalla Comune di Parigi del 1871. La Basilica del Sacro Cuore ha mantenuto un’adorazione perpetua della Santa Eucaristia dal 1885. La basilica è stata progettata da Paul Abadie. La costruzione iniziò nel 1875 e fu completata nel 1914. La basilica fu consacrata dopo la fine della prima guerra mondiale nel 1919.

Al posto dello stile architettonico gotico più comune a Parigi, la cattedrale utilizzava lo stile architettonico bizantino, meno comune nella regione, famoso per le sue tre grandi cupole circolari. Lo stile complessivo della struttura mostra una libera interpretazione dei tratti romano-bizantini, vocabolario architettonico insolito per l’epoca, che era una consapevole reazione agli eccessi neobarocchi del Palais Garnier citato in concorso. Sacré-Cœur è costruito con pietra di travertino estratta a Château-Landon (Seine-et-Marne), Francia, questo materiale non cambia colore a causa dell’ossidazione e può mantenere un colore bianco a lungo.

Molti elementi di design della basilica simboleggiano temi nazionalisti: il portico, con i suoi tre archi, è adornato da due statue equestri dei santi nazionali francesi Giovanna d’Arco (1927) e del re San Luigi IX, entrambe eseguite in bronzo da Hippolyte Lefèbvre; e la campana savoiarda di diciannove tonnellate (una delle più pesanti del mondo), fusa nel 1895 ad Annecy, allude all’annessione della Savoia nel 1860. Il complesso della basilica comprende un giardino di meditazione, con una fontana. La sommità della cupola è aperta ai turisti e offre una spettacolare vista panoramica della città di Parigi, che si trova principalmente a sud della basilica.

La Basilica è dedicata al Sacro Cuore di Gesù, devozione sempre più popolare sin dalle visioni di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) a Paray-le-Monial. Dal 1885 (prima del completamento della costruzione) il Santissimo Sacramento (il corpo di Cristo, consacrato durante la Messa) è continuamente esposto in un ostensorio sopra l’altare maggiore. L’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento è proseguita ininterrotta nella basilica dal 1885. In risposta alle richieste dei vescovi francesi, papa Pio IX promulgò la festa del Sacro Cuore nel 1856. La basilica stessa fu consacrata il 16 ottobre 1919.

La Basilica del Sacro Cuore di Montmartre è una delle cinque basiliche minori di Parigi. Dedicata all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, la basilica è il “santuario dell’adorazione eucaristica e della misericordia divina”. Dal 1885 i fedeli si alternano nella basilica per recitare una preghiera ininterrotta, giorno e notte. Questa preghiera è la missione che la Basilica ha ricevuto al momento della sua consacrazione: una missione di costante intercessione per la Chiesa e per il mondo. Vengono organizzati diversi movimenti di evangelizzazione e giovani, così come ritiri spirituali e conferenze, hanno assicurato l’animazione spirituale e materiale della basilica, hanno segnato l’influenza permanente della basilica.

Storia
L’ispirazione per la costruzione del Sacro Cuore ebbe origine il 4 settembre 1870, giorno della proclamazione della Terza Repubblica, con un discorso del vescovo Fournier. Costruita in memoria dei soldati uccisi nella guerra franco-prussiana, la cattedrale dedicata in onore dei 58.000 morti durante la guerra. Montmartre fu il luogo della prima insurrezione della Comune di Parigi e i Communardi giustiziarono Georges Darboy, arcivescovo di Parigi, che divenne un martire per la rinascente Chiesa cattolica.

Sin dalla notte dei tempi, Montmartre è un luogo di culto: i Druidi Gallici, i Romani con i templi dedicati a Marte e Mercurio, la Chiesa di Saint-Pierre, la più antica di Parigi, ricostruita nei pressi dell’Abbazia Reale di Montmartre nel 12° secolo dal re Luigi VI e sua moglie Adelaide di Savoia, e il Sacré-Coeur, eretto alla fine del 19° secolo.

L’Abbazia di Montmartre, per secoli, è stata un centro intenso di vita religiosa e un luogo frequentato da pellegrinaggi. Nel 1792 i benedettini furono dispersi dalla Rivoluzione francese e il monastero fu completamente distrutto. L’ultima badessa, Marie-Louise de Montmorency-Laval, salì sul patibolo il 24 luglio 1794 e il suo sangue permise la miracolosa resurrezione della vita religiosa che sarebbe avvenuta ottant’anni dopo sul Sacro Colle.

Il 16 giugno 1875 l’arcivescovo di Parigi, cardinale Guibert, posò la prima pietra della basilica (un marmo rosa di Bouère), non lontano dal vecchio mulino Galette, da cui il soprannome dato alla basilica dai Montmartre, ” Notre Dame de la Galette”. L’opera fu affidata alla Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata.

Ci vollero mesi per consolidare le fondamenta: gallerie sotterranee, frane e smottamenti hanno richiesto la costruzione di 83 pozzi per una profondità di trentatré metri e la sostituzione di 35.000 m 3 di terra sciolta con il loro equivalente in pietra e cemento. Riempiti di cemento e collegati da potenti arcate, fungono da pilastri che cercano lo strato solido del tumulo sotto l’argilla.

Il 3 marzo 1876 l’arcivescovo di Parigi inaugurò una cappella temporanea accanto ai lavori. Nel 1878 iniziò la costruzione della cripta e nel 1881 quella della basilica. L’interno della navata fu inaugurato il 5 giugno 1891.

Rauline e Magne mantennero la pianta originaria di Abadie ma aggiunsero elementi neorinascimentali (forme di finestrature semicircolari, cupole slanciate). Mentre Abadie prevedeva cupole emisferiche romano-bizantine, Magne le sostituì con cupole allungate in stile neorinascimentale, dando loro una forma ovale.

Le vetrate installate tra il 1903 e il 1920 furono distrutte durante la seconda guerra mondiale e sostituite da vetrate contemporanee. Il campanile (torre della lanterna) che, con la croce che lo sovrasta, svetta alto 91 m 42 fu terminato nel 1912, ma solo nel 1914 fu completata l’intera facciata.

La consacrazione della chiesa e la sua elevazione alla dignità di basilica minore, inizialmente prevista per il 17 ottobre 1914, fu posticipata per lo scoppio della guerra.

16 ottobre 1919, celebrato dal cardinale Vico, alla presenza del cardinale Amette, arcivescovo di Parigi, e di numerosi vescovi, dignitari ecclesiastici, membri del clero, personalità civili e semplici fedeli. L’edificio fu ufficialmente completato nel 1923 con la finitura della decorazione interna, in particolare i mosaici dell’abside.

Gli anni ’30 vedono l’inizio della costruzione di annessi, sagrestia, uffici e dormitorio per accogliere i pellegrini. L’edificio fu finalmente completato solo dopo la seconda guerra mondiale, quando i bombardamenti distrussero le vetrate. “In totale, il programma è costato sei volte di più del previsto ed è durato più di mezzo secolo”.

Architettura
In contrasto con le chiese del medioevo (ad esempio lo stile gotico di Notre-Dame de Paris – 1163-1240), lo stile si ispira a modelli come Santa Sofia a Costantinopoli o anche San Marco a Venezia o Ravenna.

L’architettura degli interni, anch’essa in stile romano-bizantino, contribuisce a conferire a questa “Casa di Dio” un’atmosfera di armonia e pace. Dettagli luminosi e architettonici richiamano l’attenzione sul coro, luogo delle celebrazioni liturgiche, luogo dell’Adorazione del Santissimo Sacramento.

Dal piazzale della Basilica si può vedere l’intera città di Parigi. La visita del Duomo, che si eleva per più di 200 metri, permette di apprezzare un paesaggio che si estende per 50 km a tutto tondo. È quindi il punto più alto di Parigi dopo la Torre Eiffel.

Esterni
La basilica non è costruita secondo la tradizionale pianta basilicale. Ha la forma di una croce greca, ornata da quattro cupole. La cupola centrale ha un’altezza sotto la chiave di volta di 54,94 me un diametro di 16 metri; la sua cupola centrale, alta 83 m, è sormontata da un lucernario formato da un colonnato. Una scala a chiocciola di 237 gradini fornisce l’accesso alla galleria interna ed esterna di questa cupola, la prima offre una vista dell’interno della chiesa e la seconda un panorama circolare di oltre 30 km in una giornata limpida.

Lo stile architettonico eclettico dell’edificio scelto da Abadie si ispirò all’architettura romanica, all’architettura bizantina e in particolare alla cattedrale di Saint-Front a Périgueux, alle basiliche di Santa Sofia a Costantinopoli ea San Marco a Venezia. A differenza della maggior parte delle chiese che tradizionalmente hanno un orientamento est-ovest, quella della basilica è nord-sud.

La scelta di questo asse originario si spiega per un motivo topografico, la ristrettezza dell’altopiano in questa direzione, e per un motivo simbolico, quello di aprire la chiesa verso il centro di Parigi.

La pietra scelta per la costruzione non è la tradizionale “pietra di Parigi” (calcare beige lutetiano tendente al giallo) ma un travertino (roccia bianca a grana finissima) proveniente dalle cave di Château-Landon e Souppes-sur -Loing (l’unico monumento parigino costruito con lo stesso materiale è l’Arco di Trionfo dell’Etoile). E’ stato scelto dall’architetto Paul Abadie per le sue doti di durezza e di autopulizia a contatto con l’acqua, questo rottame trasudante calcareo, che mantiene il colore bianco della pietra.

La basilica poggia sul gesso per mezzo di pilastri che attraversano le marne e le sabbie sovrastanti. La facciata sud è a due piani. Il piano inferiore è formato da un portico preceduto da una scalinata e suddiviso in tre arcate, a cui corrispondono le tre porte bronzee della basilica, con timpani ciascuno decorato da un bassorilievo (portale a sinistra, Mosè colpisce la pietra del deserto, di Fagel; al centro Longin che trafigge il Cuore di Gesù, sempre di Fagel; a destra, San Tommaso che mette la mano nel costato aperto di Gesù, di Lefèbvre).

Il portico è coperto da un’ampia terrazza ornata da colonnine e due statue equestri che cuscineranno le pareti laterali ed installate nel 1927. La scultura a sinistra rappresenta San Luigi che brandisce la spada con una mano e la corona di Cristo con l’altra (statua che sostituisce quella di San Giorgio nel 1891) e la corona di spine, quella di destra rappresenta Giovanna d’Arco (statua che sostituisce quella di San Martino nel 1925).

Il piano superiore, separato dall’altro da un cornicione a modanature, è arretrato su quest’ultimo. È trafitto da tre campate e coronato da un frontone tagliato alla sommità da una nicchia centrale dove è alloggiata la statua del Cristo nel Sacro Cuore sul petto, installata dal 1927 (opera in pietra alta cinque metri, dovuta a Pierre Seguin. Questo Cristo è incorniciato dai bassorilievi della Maddalena e della Samaritana nei timpani delle campate laterali, a simboleggiare “in modo allegorico la Francia, figlia primogenita della Chiesa penitente e pentita”.

Caratteristica del gusto della seconda metà dell’Ottocento per l’iconografia con risonanze nazionaliste e antirepubblicane del santo arcangelo in lotta contro il demone (la Repubblica rappresentata in forma di coccodrillo che simboleggia un drago), la statua di San Michele l’uccisione del drago su uno dei pinnacoli dell’abside della basilica, fuso dagli Ateliers Monduit, è opera di François Sicard (1903).

Il campanile – che agli angoli esterni della sua loggia porta angeli scolpiti da Jean Dampt – è un’immensa torre quadrata completata nel 1914 e funge da campanile che contiene, tra l’altro, la più grande campana di Francia. Chiamato La Savoyarde, fu fuso ad Annecy nel 1895 dalla fonderia dei fratelli Paccard. Misura 3 metri di diametro e pesa 18.835 kg. La campana è un simbolo nazionalista che ricorda l’Annessione dei Savoia, fu offerta alla basilica dalle quattro diocesi di Savoia, e arrivò sul colle il 16 ottobre 1895, evento parigino.

Interni
Entrando all’interno della basilica attraverso la porta principale, troviamo le seguenti cappelle, iniziando da destra: la cappella di Saint-Michel, detta anche cappella degli eserciti; la cappella Saint-Louis o Barreau; la tribuna del Commercio e dell’Industria, che termina il transetto orientale; la Cappella della Beata Margherita Maria; le sette cappelle absidali (Cappella di San Francesco d’Assisi, Cappella di San Giovanni Battista donata dal Canada e dall’Ordine di Malta, Cappella di San Giuseppe, Cappella della Vergine Maria, Cappella dei Santi Luca, Como e Damiano o dei Dottori , cappella di Ignazio di Loyola, cappella di Sainte – Ursule); la cappella di Saint-Vincent-de-Paul; il tribuno dell’Agricoltura, che termina il transetto occidentale; la Cappella delle Regine di Francia; la Cappella della Madonna del Mare.

Il cul-de-four dell’abside del coro è decorato con il più grande mosaico di Francia. Realizzato con Émaux de Briare, copre una superficie di 473,78 m 2. Fu progettato su progetto di Luc-Olivier Merson ed eseguito, dal 1918 al 1922, dai mosaicisti parigini dell’Atelier Guilbert-Martin. Il monumentale mosaico raffigura il Sacro Cuore di Gesù (circondato dalla Vergine Maria e San Michele, e, inginocchiati, Papa Leone XIII e Giovanna d’Arco) glorificato dalla Chiesa cattolica e dalla Francia. Alla sua base, la frase latina (SACRATISSIMO CORDI JESU, GALLIA PŒNITENS ET DEVOTA ET GRATA), sul fregio, significa: “Al Cuore Santissimo di Gesù, Francia penitente, fervente e riconoscente”

Organi
La basilica contiene un grande e molto fine organo a canne costruito da Aristide Cavaillé-Coll. Originariamente costruito per una casa privata a Bidart, l’organo è composto da 109 ranghi e 78 registri parlati distribuiti su quattro manuali da 61 note e la pedaliera da 32 note (insolita prima dell’inizio del XX secolo; lo standard del giorno era 56 e 30), articolato su tre divisioni espressive (insolite anche per l’epoca, anche negli organi di grandi dimensioni).

L’organo era in anticipo sui tempi, contenendo molteplici divisioni espressive e dando all’esecutore notevoli vantaggi rispetto ad altri strumenti ancora più grandi dell’epoca. Era quasi identico (caratteristiche tonali, disposizione e cassa) allo strumento nell’Albert Hall di Sheffield, che fu distrutta da un incendio nel 1937. Tuttavia, quando fu installato a Parigi nel 1905 dal successore e genero di Cavaillé-Coll, Charles Mutin, un caso molto più semplice ha sostituito il caso ornato originale.

La Cripta
La cripta, che ha la stessa pianta della chiesa, è una delle curiosità della basilica. Lo spazio centrale della cripta è occupato dalla cappella della Pietà che contiene, oltre a una monumentale statua della Vergine ai piedi della Croce, tombe legate a personaggi importanti che hanno segnato questo luogo sacro e la prima pietra della basilica . I camminamenti del deambulatorio servono sette cappelle laterali a est e sette cappelle laterali a ovest corrispondenti alle navate laterali della basilica.

La cappella absidale, dedicata alla Sacra Famiglia, è sormontata da una statua del Sacro Cuore. Opera di Robert Falcucci realizzata nel 1960, rappresenta Cristo, braccia spalancate e cuore in avanti. Una cappella dedicata a San Pietro, rialzata su più gradini, circondata da colonne, domina la cripta e corrisponde al coro della basilica.

Campane
Il campanile della basilica del Sacro Cuore di Montmartre custodisce 5 campane, 4 campanelle denominate dalla più grande alla più piccola: Félicité, Louise, Nicole ed Elisabeth, che furono le campane originarie della chiesa di Saint-Roch e trasferite nella basilica a 1969. Sotto le 4 campane c’è un enorme bourdon chiamato “The Savoyarde”, la campana più grande di Francia. Il vero nome del bourdon è in realtà “Françoise Marguerite del Sacro Cuore di Gesù”. Fu fusa il 13 maggio 1891 dalla fonderia Paccard (Dynasty of Georges, Hippolyte-Francisque e Victor o “G & F”) ad Annecy-le-Vieux.

La stessa Savoiarda suona solo per le principali festività religiose, in particolare in occasione di Pasqua, Pentecoste, Ascensione, Natale, Assunzione e Ognissanti e può essere ascoltata a 10 km di distanza. La presenza di una crepa spiegherebbe che suona solo eccezionalmente, come ad esempio nel 2010 per la celebrazione dei 150 anni dell’attaccamento dei Savoia alla Francia. Un’altra spiegazione sarebbe che la sua oscillazione indebolisca il campanile del Sacro Cuore in cui è sospeso

Questa campana è la quinta più grande d’Europa, dopo la Petersglocke di Colonia (Germania), la Campana Olimpica di Londra, la Maria Dolens di Rovereto (Italia) e la Pummerin di Vienna (Austria). Pesa 18.835 kg, misura 3,03 m di diametro per 9,60 m di circonferenza esterna, con uno spessore di base di 22 cm e una foglia di 850 kg. Con i suoi accessori, il suo peso ufficiale raggiunge i 19.685 kg. Fu offerto dalle quattro diocesi di Savoia e dall’arrivo del fardier alla Basilica del Sacro Cuore il 16 ottobre 1895, trainato da una squadra di 28 cavalli. Era suonato solo in occasione delle principali festività religiose, come Pasqua, Pentecoste, Ascensione, Natale, Assunzione e Ognissanti, e poteva essere ascoltato a 10 km di distanza.

Tour a tema
Come ogni chiesa, la Basilica porta il segno della fede di chi l’ha progettata, costruita, decorata. I percorsi tematici offerti nell’elemento come “animali”, “angeli”, “simboli”, “scritture”, “preghiera”, “personaggi”, danno un’altra occhiata a questo grande monumento, decifrando il significato dei tanti mosaici, sculture , vetrate…

Angeli
Gli angeli sono spiriti puri, creati da Dio, la cui gloria contemplano costantemente e ne cantano le lodi. La liturgia celebrata dalla Chiesa sulla terra è una partecipazione a questa liturgia celeste: “Ho visto il Signore seduto su un trono grandioso ed elevato. Il suo corteo riempiva il santuario. Serafino stava sopra di lui (…). Si gridavano l’un l’altro questi parole: ‘Santo, santo, santo è il Signore, Dio dell’universo, cielo e terra sono pieni della sua gloria (Isaia 6, 1-3).

Angeli Custodi – Sono mandati da Dio a vegliare su ciascuno dei Suoi figli lungo il cammino che ci conduce a Lui: “Attenzione a non disprezzare uno di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli in cielo vedono il volto del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10).

Arcangelo Gabriele – Ad ogni “Ave Maria” (AVE MARIA), ripetiamo le parole dell’angelo Gabriele alla Vergine Maria, durante l’Annunciazione: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazaret, ad una vergine dato in sposa a un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. E il nome della vergine era Maria. L’angelo entrò in casa sua e disse: “Ti saluto, o grazia, il Signore è con te. (…) Ecco, concepirai e partorirai un figlio e lo chiamerai Gesù’. (Lc 1, 26-31)

Gli Angeli dell’Adorazione – Nel coro, due statue di angeli portano il grande ostensorio dove si trova l’Ostia consacrata, il Corpo di Cristo. Egli è «il Verbo fatto carne» (Gv 1, 14), «Dio con noi» (Mt 1, 23). Come a Natale quando nacque Gesù, gli angeli circondano di adorazione il Corpo del Signore: «L’angelo disse ai pastori: ‘Non temete, perché ecco, io vengo ad annunciarvi la buona novella, grande gioia per tutti popolo: Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, il Messia, il Signore, e questo è il segno che vi è dato: troverete un bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia. E d’un tratto vi fu con l’angelo un’innumerevole truppa celeste, che lodò Dio dicendo: ‘Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini che egli ama». (Luca 2, 8-14)

Angeli della Passione – Gli angeli rappresentati sotto la cupola ci presentano con profondo rispetto gli strumenti della Passione di Cristo, segni del più grande amore (croce, lancia, chiodi, corona di spine, spugna imbevuta di aceto, ecc.): “Gesù andò uscì per arrendersi, come al solito, al monte degli Ulivi, ei suoi discepoli lo seguirono. Arrivato là disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione. Poi fece un passo indietro di un tiro di schioppo. Inginocchiato, pregava: ‘Padre, se vuoi, allontana da me questo calice; tuttavia, non sia fatta la mia volontà, ma la tua». Allora, dal cielo, a colui che lo confortava apparve un angelo. (Luca 22, 39-43)

Gli Angeli della Risurrezione – Presenti presso il sepolcro vuoto il mattino di Pasqua, annunciano alle sante donne la Risurrezione di Cristo: «Il primo giorno della settimana, molto presto al mattino, le donne si recavano al sepolcro, portando il spezie che avevano preparato. Trovarono ora la pietra rotolata via davanti al sepolcro e, entrati, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano perplessi per questo, due uomini, in abiti smaglianti, si presentarono loro Quando furono presi dalla paura e chinarono la faccia a terra, dissero loro: “Perché cercate tra i morti il ​​vivo? Egli non è qui, è risorto”. (Luca 24, 1-6)

Arcangelo Michele – È l’angelo protettore della Chiesa, e assiste i fedeli nel combattimento spirituale contro il Maligno: “Ci fu allora un combattimento in cielo: quello di Michele e dei suoi angeli contro il Drago. Anche il Drago combatté con l’aiuto dei suoi, ma erano i più deboli e persero il loro posto nel cielo.Sì, fu rifiutato, il grande Drago, il serpente delle origini, quello chiamato Demone e Satana, colui che guidava il mondo intero sviato. (…) Allora udii una voce potente dal cielo che proclamava: «Ecco ora la salvezza, la potenza e la regalità del nostro Dio, e la potenza del suo Cristo! Poiché è stato rigettato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava giorno e notte davanti al nostro Dio. (Apocalisse 12, 7-10)

I demoni – Erano angeli creati buoni da Dio, ma che per gelosia si ribellarono contro di Lui, preferendo l’odio all’amore, e ora volendo condurre gli uomini a seguirli. Sono rappresentati nelle forme grottesche dei gargoyle, espulsi dalla chiesa. Sono stati conquistati dall’amore di Cristo innalzato sulla croce, e sono scacciati dal cuore dell’uomo dal Battesimo: «Ora ecco, il principe di questo mondo sta per essere scacciato; ed io, quando avrò innalzato da terra, attirerà a me tutti gli uomini (Gv 12, 31-32)

“Padre della menzogna”, “colui che divide” e cerca di separare gli uomini da Dio, è rappresentato nella forma del serpente vinto, sotto i piedi della Vergine Maria, secondo la profezia della Scrittura: “Il Signore Dio disse al serpente: “Poiché hai fatto questo, sarai maledetto tra tutte le bestie e tutte le bestie selvatiche. Camminerai sul ventre e mangerai polvere per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra i donna e tu, tra la sua discendenza e la tua discendenza: la sua discendenza ti schiaccerà il capo e tu le insidierai il calcagno (Genesi 3, 14-15)

Animali
L’Agnello – Simbolo di innocenza e mansuetudine, rappresenta Cristo che offre la sua vita per la salvezza del mondo: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).

Pesce – Gesù moltiplicò i pani ei pesci per sfamare le folle affamate, annunciando così il dono dell’Eucaristia (Gv 6, 8-11). Il pesce divenne segno di riconoscimento dei primi cristiani, perché le lettere della parola greca, ΙXΘΥΣ (‘ICTUS’, pesce), sono le iniziali della confessione di fede: “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”

Il Pellicano – Rappresenta Cristo che nel Sacramento dell’Eucaristia dona il suo Corpo e il suo Sangue come alimento. (Nei tempi antichi si credeva che il pellicano nutrisse i suoi piccoli con la propria carne): “La mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io dimoro in Lui. (Gv 6, 55-56)

La Fenice – Questo uccello mitologico dell’antichità greca, capace di rinascere dalle sue ceneri, divenne il simbolo di Cristo, risorto dai morti: “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini; essi lo uccideranno, e il terzo giorno risorgerà». (Matteo 17,22)

La Gallina – Simbolo della sollecitudine ‘materna’ di Dio per il suo popolo esposto al pericolo: “Gerusalemme, Gerusalemme (…), quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e tu non hai voluto …!(Matteo 23:37)

L’Aquila – Simboleggia la protezione con cui Dio circonda il suo popolo lungo il suo cammino sulla terra, come durante l’Esodo per il popolo d’Israele: “Come un’aquila che sveglia la sua nidiata e si libra sopra i suoi piccoli, spiega l’apertura alare, prende esso, lo porta sulle sue ali. Il Signore solo lo ha guidato». (Deuteronomio 32, 11)

Gallo – Evoca il triplice rinnegamento di Pietro durante la Passione di Gesù: «In verità vi dico che questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherete tre volte» (Mt 26,34). È anche il simbolo della risurrezione di Cristo il mattino di Pasqua: «Vigilate dunque, perché non sapete quando tornerà il padrone di casa, la sera o a mezzanotte, al canto del gallo o al mattino» (Mc 13: 35)

Il Cervo – Simboleggia il desiderio di Dio nella preghiera: “Come un cervo assetato cerca acqua viva, così l’anima mia cerca te, mio ​​Dio. (Sal 42).

La Chiocciola – Con i tanti animaletti rappresentati sugli stalli del coro, dove si celebra l’Ufficio Divino in diversi momenti della giornata, ci ricorda che tutta la creazione è invitata a lode di Dio: «Tutte le opere del Signore , benedici il Signore! (Daniele 3, 57)

Simboli
Il crisma – Simboleggia la ricapitolazione di tutte le cose in Cristo. Al centro dell’universo (rappresentato da un cerchio), al centro della Storia (rappresentato dalle prime e ultime lettere dell’alfabeto greco, alfa e omega), le prime lettere della parola “Cristo”, in greco: da la Croce di Cristo, mediante la Risurrezione, sgorga la pace, la riconciliazione dell’umanità con Dio e di tutti gli uomini tra di loro. “Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, ‘Egli è, era e deve venire’, il Maestro di tutto”. (Apocalisse 1:8)

Cuore e fiamme – È il simbolo del Cuore di Gesù, vero Dio e vero Uomo. Il Cuore di Cristo, trafitto sulla Croce, arde di un amore infinito per Dio suo Padre, e con l’amore infinito di Dio per gli uomini, che è paragonato a un fuoco: «Io sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come Vorrei che fosse già acceso!” (Luca 12:49)

La Colomba – Simbolo di pace, rappresenta lo Spirito Santo, la terza Persona divina, che unisce il Padre e il Figlio nella Santissima Trinità, e ci viene comunicato al Battesimo: «Appena Gesù fu battezzato, ne uscì dell’acqua; ecco, i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. E dal cielo una voce disse: “Questo è il mio Figlio prediletto; in lui ho messo tutto il mio amore”. (Matteo 3, 16-17)

Il pane – In più occasioni Gesù moltiplicò i pani per sfamare le folle affamate, annunciando così il dono dell’Eucaristia. “Frutto della terra e dell’opera degli uomini”, il pane offerto e consacrato nella Messa dal sacerdote diventa “il pane della vita eterna”, il Corpo di Cristo. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia questo pane, vivrà per sempre. (Gv 6, 51)

Grano – Come il pane, è simbolo dell’Eucaristia. Ma l’immagine del chicco di grano evoca anche la vita di Gesù data dalla sua morte e risurrezione: «Amen, amen, io vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, porta molto frutto (Gv 12,24)

Vite – “Frutto della vite e dell’opera degli uomini”, il vino offerto e consacrato nella Messa dal sacerdote diventa “il vino dell’eterno Regno”, il Sangue di Cristo. Gesù si è paragonato alla vite, per esprimere l’intima relazione che lo unisce a tutti i battezzati: «Io sono la vite e voi siete i tralci. Chi dimora in me e nel quale io dimoro, dà molto frutto. (Giovanni 15:5)

Il mare e la barca – Il mare che travolge è simbolo di morte. Il cammino di Gesù sulle acque (Mt 14,24-33) annuncia la sua vittoria sulla morte, mediante la risurrezione. La barca di Pietro dove sono radunati gli Apostoli rappresenta la Chiesa, che naviga sulle onde turbolente del mondo, da dove chiama gli uomini alla vita: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini (Mt 4,19)

L’ancora – Lei è un simbolo di speranza. In mezzo alle tempeste del mondo e al tumulto della vita, ciò che assicura la stabilità del cristiano e gli dà la certezza di arrivare sano e salvo, è la sua “ancora”, gettata nel Cielo: “L’ancora della nostra speranza è Cristo, con il Padre (cfr Ebrei 6, 19)

La stella di Davide – Ci ricorda che Gesù è “figlio di Davide” secondo la carne. Alla sua nascita a Betlemme, la città di David, una stella condusse i Magi dall’Oriente al Presepe per venire ad adorarlo. La stella simboleggia anche la sua risurrezione dai morti il ​​mattino di Pasqua, come la stella del mattino: “Io sono la discendenza e il figlio di Davide, la splendente stella del mattino. (Apocalisse 22:16)

La corona – La corona significa che Cristo è “Re dell’universo”. Tuttavia, non esercita il suo potere alla maniera degli uomini, ma dando la sua vita per amore. Crocifisso con il titolo di “Re dei Giudei”, coronato di spine, Gesù è ormai “coronato di gloria” dalla sua risurrezione (Eb 2, 9). “Pilato gli disse: ‘Quindi tu sei un re?’ Gesù rispose: “Lo dici tu: io sono un re. Sono nato, sono venuto nel mondo per questo: per rendere testimonianza alla verità. Ogni uomo che appartiene alla verità ascolta la mia voce” (Gv 18, 37 )

Il giglio – Simbolo di purezza, a volte è associato a Cristo, a volte alla Vergine Maria, a volte alla Chiesa, Sposa di Cristo. Un cuore puro è un cuore che ama Dio con amore indiviso. “Come il giglio tra i cardi, come la mia amata tra le giovani donne. (Ct 2, 2)

Scritti
I motti sparsi per la Basilica, che siano quelli di santi, di vescovi o di individui anonimi, sono per noi come tanti messaggi a noi rivolti al di là del tempo.

Latino – In un contesto storico travagliato, la Basilica è stata edificata in seguito al desiderio di tutta la Francia di offrire al Sacro Cuore di Gesù una Chiesa a Lui consacrata, in segno di speranza, fiducia e fede. Il nastro di scrittura che adorna il grande mosaico del coro esprime l’adempimento di questo Voto Nazionale: “Sacratissimo Cordi Jesu Gallia poenitens et devota et gratia. “Al Sacro Cuore di Gesù, Francia, penitente, fervente e riconoscente”. Un nastro inciso nella pietra alla base della cupola, srotola il testo del Simbolo della Fede della Chiesa, il “Credo in Dio”, o CREDO. Un po’ più in alto, la scritta “SACRATISSIMO” invita alla meditazione e introduce nei momenti più spazio sacro del santuario, “il Santo dei Santi”, dove l’Ostia consacrata,

Ebraico – In cima alla finestra della Passione, sopra la Croce, appare il Nome di Dio, come fu rivelato a Mosè nel Roveto ardente: “IO SONO chi sono”. (Esodo 3, 14) “IO SONO CHI SONO”. (Esodo 3:14) “Quando innalzerete il Figlio dell’uomo, allora capirete che IO SONO. (Giovanni 8:27)

I donatori – Nomi, date o riconoscimenti incisi nella pietra, sono stati offerti in seguito ad un desiderio, a testimonianza di una preghiera che è stata esaudita (guarigione, nascita, protezione, ecc.). Possono anche essere il nome di benefattori, che chiedono le preghiere dei passanti. Questi nomi incisi nella pietra ci ricordano così che la Chiesa di Cristo è costruita con pietre vive, i battezzati: «Siate anche voi le pietre vive che servono per edificare il Tempio spirituale, e sarete il santo sacerdozio, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5)

Personaggi
I Santi – I Santi sono uomini e donne che, nonostante le loro debolezze, hanno vissuto sulla terra in amicizia con Dio, amandolo e amando i fratelli. Dopo la loro morte, continuano, con Dio, a pregare per noi e ad indicarci la via che conduce a Lui. Venerando la statua di San Pietro, replica di quella di San Pietro a Roma, i fedeli chiedono all’Apostolo di “aprire loro il Regno dei Cieli”, ed esprimono la loro fedeltà al Papa, successore di Pietro. “E io ti dico che tu sei Pietro e su questa roccia edificherò la mia chiesa; e la potenza della morte non la vincerà. Ti darò le chiavi del regno dei cieli. (Matteo 16:18)

Il Sacro Cuore di Gesù – Nel cuore umano di Gesù Cristo arde l’infinito amore di Dio per gli uomini. Gesù ha manifestato questo amore donando la sua vita sulla Croce per salvarci dalla morte: “Non c’è amore più grande che dare la vita per coloro che ami”. Il suo Cuore, trafitto dalla lancia sulla Croce (Gv 19, 33-37), e risorto nella gloria (Gv 20, 26-29), resta aperto a tutti gli uomini: «Venite a me, voi tutti che affaticate sotto il peso del peso e io vi solleverò. Prendete su di voi il mio giogo, diventate miei discepoli, perché io sono mite e umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime (Mt 11,28-29). di Cristo: Santa Giovanna d’Arco, Francia (che offre la sua corona), e San Michele, protettore della Francia.

La Beata Vergine Maria – Sulla Croce, Gesù ci ha dato Maria come nostra Madre. La Vergine Maria ci conduce sempre a Gesù. «Ora, presso la Croce di Gesù stava sua madre (…). Gesù, vedendo sua madre, e vicino a lei il discepolo che amava, disse a sua madre: ‘Donna, ecco tuo figlio’. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre” (Gv 19, 25-27)

I Grandi Pellegrini del Sacro Cuore – Tra i pellegrini alla Basilica, alcuni sono diventati santi. Ci vengono presentati come modelli, perché anche noi possiamo avanzare sulla via della santità.

Gli Apostoli – I dodici Apostoli sono rappresentati sull’altare maggiore del coro, con gli strumenti del loro martirio: “Gesù salì sul monte e chiamò quelli che voleva. Essi andarono da lui, e ne costituì dodici per stare con lui, e di mandarli a predicare con potenza per scacciare gli spiriti maligni (Mc 3, 13-15)

Profeti dell’Antico Testamento – Circondano gli stalli del coro, dove si celebra l’Ufficio Divino con il canto dei Salmi in diversi momenti della giornata. Predissero la venuta del Salvatore, e le loro profezie si adempirono in Cristo: “Fai bene a fissare la tua attenzione sulla parola dei profeti, come su una lampada che risplende nelle tenebre, finché non sorga il giorno e sorga la stella del mattino i vostri cuori (2 Pietro 1, 19)

Architetti e scultori – Volti e busti compaiono intorno a un pilastro, una cappella o una cupola… Sono gli architetti e gli scultori della Basilica, famosi o sconosciuti, che hanno firmato la loro opera in pietra.

I Sacerdoti – Sono stati chiamati da Cristo a lasciare tutto per seguirlo, per servire nel suo nome il popolo di Dio loro affidato, per annunziare la sua Parola e per trasmettere la sua vita attraverso i sacramenti: «Non avete scelto me, io ti ha scelto e ti ha costituito per andare, per portare frutto, e il tuo frutto per rimanere (Gv 15, 16) “Vieni allora! Fate discepoli tutti i popoli, battezzateli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; e insegna loro a osservare tutti i comandamenti che ti ho dato. (Matteo 28:19)

Le Suore – Nella Basilica, le Suore Benedettine del Sacro Cuore di Montmartre conducono la vita monastica secondo i tre voti perpetui di castità, povertà e obbedienza. Attraverso il canto dell’Ufficio divino e la preghiera dell’adorazione eucaristica, portano davanti al Signore le intenzioni della Chiesa e del mondo, e accolgono in questo santuario tutti coloro che cercano Dio: «Sei giorni prima della Pasqua, Gesù venne a Betania dove abitava Lazzaro, colui che aveva risuscitato dai morti. Fu offerto un pasto in onore di Gesù. Marte faceva il servizio, Lazzaro era con Gesù tra gli ospiti. Ora, Maria aveva preso una libbra di profumo purissimo e di grandissimo valore; versò il profumo sui piedi di Gesù, che asciugò con i suoi capelli; la casa si riempì di odore di profumo (Giovanni 12,

Preghiera
L’altare – Questa parola significa “ciò che è alto”. Dall’altare sale a Dio l’offerta della nostra vita, nell’offerta d’amore di Cristo al Padre suo sull’altare della Croce: «Vi esorto, fratelli miei, per la tenerezza di Dio, ad offrire a Lui la vostra persona e la vostra vita come sacrificio santo, capace di piacere a Dio: questo è per voi il vero culto» (Rm 12,1).

La croce – È il segno dei cristiani, il segno dell’amore di Cristo che ha dato la vita per ogni uomo, il segno della vittoria dell’amore sul male e sulla morte: «La croce di Nostro Signore Gesù Cristo sia il nostro unico orgoglio: in Lui abbiamo la salvezza, la vita e la risurrezione!(Cfr. Galati 6, 14)

Colori liturgici – I colori liturgici (ornamenti, fiori, ecc.) accompagnano i tempi e le feste dell’anno: Verde per i tempi ordinari; Porpora per il tempo di attesa e purificazione del cuore (Avvento, Quaresima, ecc.);Bianco per i tempi festivi, che celebrano la vittoria della luce e della vita (Natale, Pasqua, ecc.);Rosso, per l’amore donato alla fine (dono dello Spirito Santo a Pentecoste, festa dei martiri, ecc.)

Incenso – “Fa’ che la mia preghiera davanti a te si levi come incenso e le mie mani come il sacrificio della sera” (Salmo 141)

Il Santissimo Sacramento – L’Ostia consacrata dal sacerdote durante la Messa è per i cristiani il Corpo di Cristo, la presenza reale del Signore Gesù, vero Dio e vero Uomo, al quale rivolgono il loro amore, la loro preghiera e la loro adorazione: «Questo è il mio corpo consegnato per voi» (1 Cor 11,24) «E io sono con voi sempre fino alla fine del mondo. (Mt 28,20)

Il Vangelo – Questo nome significa “Buona Novella”. È la parola che Cristo morto e risorto ci rivolge durante ogni liturgia: «Il Verbo di Dio è vivo, efficace e più affilato di una spada a doppio taglio; penetra nel profondo dell’anima (Eb 4,12).

Candele – Sull’altare, vicino al Vangelo o al tabernacolo, indicano la presenza del Cristo risorto. Nella chiesa significano la preghiera dei fedeli, illuminata dal Battesimo: “Io sono la luce del mondo. Chi segue me non camminerà nelle tenebre, avrà la luce della vita” (Gv 8,12)

Trunks – “Alzando gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano le loro offerte nella cassa del tesoro. Vide anche una vedova infelice depositarvi due monetine. Poi disse: “In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti gli altri . Perché tutti hanno preso dal loro superfluo per fare la loro offerta, ma lei ha preso dalla sua povertà: ha dato tutto ciò di cui aveva per vivere. (Lc 21,1-4)

Luce della Cupola – La luce della Cupola significa: “Qui, giorno e notte, qualcuno prega il Signore”.

Acqua Santa – Entrando in Chiesa, i cristiani immergono la mano nell’acqua dell’acquasantiera e si segnano il corpo con il segno della Croce, in memoria del loro Battesimo, e per disporre il cuore all’incontro con Dio nella preghiera: «Io ho visto l’acqua viva sgorgare dal Cuore di Cristo, alleluia! Tutti quelli lavati da quest’acqua saranno salvati e canteranno: Alleluia!

Confessionali – Vi è presente un sacerdote per dare il sacramento della riconciliazione (confessione), per il perdono dei peccati: «Gesù risorto soffiò il suo soffio sugli Apostoli e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. Qualsiasi uomo a cui perdoni i peccati, gli saranno perdonati. (Giovanni 20, 22)

Le campane – Suonano il primo giorno della settimana (Pasqua e domenica), per annunciare la Risurrezione di Cristo e la sua vittoria sulla morte: «Tutta la terra ha visto la vittoria del nostro Dio: acclama il Signore, tutta la terra, suona la campana, canta, suona!” (Salmo 98)

L’organo – La sua voce potente evoca la maestà divina. Accompagna gli uffici più solenni: Messe e Vespri la domenica e nei giorni festivi. “E udii una voce dal cielo come la voce degli oceani o di un gran tuono; ma questa voce che udii era anche come quella dei musicisti che cantano suonando l’arpa.” (Apocalisse 14,2)