Sala del governo, Pio Monte della Misericordia

La sala è la testimonianza dell’impegno costante dell’istituzione: secondo lo statuto del 1603, ogni venerdì i sette governatori siedono attorno a questo tavolo per decidere le attività che devono essere attuate. La poltrona rossa sottolinea la potenza e la posizione del sovrintendente. Il segretario generale si siede con loro per verbalizzare la sessione. Nell’archivio storico del Pio Monte sono conservati tutti i registri di questi incontri, dalla fondazione ad oggi, che contengono più di quattrocento anni di intensa attività di beneficenza nella zona.

La sala contiene anche preziosi oggetti liturgici appartenenti al Pio Monte della Misericordia, alla famiglia Sersale e alla Compagnia Reale e all’Arciconfraternita dei Bianchi dello Spirito Santo.

Punti salienti

Noli me tangere (1656)
di Mattia Preti

Questo gruppo di quattro dipinti eseguiti dal pittore calabrese è influenzato dallo sfondo caravaggesco aggiornato dalla pittura emiliana e dalle memorie veneziane del veronese. I dipinti furono certamente realizzati dopo il soggiorno del pittore a Napoli nel 1656, quando divenne l’unico portavoce della pittura locale in una città che fu devastata dalla peste.

La pietà
di Cesare Fracanzano

Formatosi nel laboratorio di Ribera, Fracanzano dimostra la sua conoscenza della pittura barocca romana e della produzione di Lanfranco e Stanzione. La grande monumentalità e la bellezza emotiva di queste tele mostrano come il pittore mantenga ancora in vita gli echi del Maestro Ribera, schiarendo i colori e la vivacità della narrazione.

Il Pio Monte della Misericordia
Pio Monte della Misericordia è un’istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che, consapevoli delle esigenze di una popolazione bisognosa di aiuto e solidarietà, decidono di donare parte dei loro beni e il loro impegno per opere di beneficenza.

Il dipinto di Caravaggio, dall’alto dell’altare maggiore della cappella, sintetizza le azioni di solidarietà esercitate da Pio Monte della Misericordia in una straordinaria sintesi delle Sette Opere di Misericordia Corporale ancora oggi attentamente esercitate.

L’antica sede, con l’edificio storico costruito nel XVII secolo, ha un vasto patrimonio storico e artistico e una ricca Galleria di Belle Arti con dipinti di diverse scuole e periodi, tra cui opere di Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro , e una notevole quantità di dipinti e schizzi di Francesco De Mura, un dono dell’artista all’Istituto. Da alcuni anni la collezione si arricchisce di importanti opere sul tema della Misericordia eseguite da grandi artisti contemporanei.

Al secondo piano dell’edificio sono ospitati l’Archivio Storico e la Biblioteca, dove sono conservati documenti del XIV secolo, oltre a numerosi fondi privati, tra cui quello di Aquino di Caramanico, con la preziosa pergamena del proclama al Dottore del Chiesa di San Tommaso d’Aquino.

Per oltre quattro secoli, Pio Monte della Misericordia, con i suoi Governatori e Associati, ha continuato il lavoro di assistenza e carità adattando gli interventi alle mutevoli esigenze.

La galleria di immagini
Dal portale di sinistra nel portico della facciata è possibile accedere, salendo al primo piano, alle sale storiche del complesso, dove si trovano anche le raccolte pittoriche di Pio Monte, considerata una delle più importanti di Napoli.

La Quadreria del Pio Monte della Misericordia è composta da 140 tele, sebbene circa 122 siano esposte nelle sale, che vanno dal XVI al XIX secolo, principalmente il risultato di donazioni fatte a beneficio dell’istituzione, tra cui la cospicua collezione lasciata in 1782 del pittore Francesco De Mura, che in origine contava 180 delle sue opere. Un altro nucleo importante di opere d’arte riguarda la donazione dall’eredità di Gennaro Marciano, del 1802, e da quella di Maria Sofia Capece Galeota, avvenuta nel 1933.

Nelle sale museali del palazzo sono inoltre conservati paramenti sacri del XVII e XVIII secolo, altri pezzi di arte applicata, alcuni documenti d’archivio e gli arredi originali del complesso, tra cui lo storico tavolo a sette facce utilizzato per le riunioni dei governatori , realizzato da anonimi intagliatori del diciassettesimo secolo e che è esposto nella seconda anticamera, e il finto guardaroba sulla parete della sala del coretto che nasconde un’apertura grazie alla quale i governatori hanno potuto ammirare la tela del Caravaggio sulla altare maggiore della chiesa.

La Pinacoteca Pio Monte della Misericordia è una pinacoteca di Napoli situata nel complesso Pio Monte della Misericordia.

La pinacoteca è composta da 140 dipinti, di cui 122 esposti nelle sale, principalmente il risultato di donazioni o lasciti testamentari avvenuti durante la vita della fondazione.

Le tele sono esposte in dieci sale storiche al primo piano del palazzo Pio Monte; il nucleo più evidente è rappresentato dalle opere lasciate da Francesco De Mura il 19 agosto 1782, che in effetti donò 180 tele da lui realizzate a condizione che la fondazione le vendesse solo per scopi di beneficenza. Tuttavia, circa 33 di queste opere rimangono in mostra, compresi dipinti e schizzi.

Altre donazioni importanti che arricchirono la collezione artistica furono quella del 9 giugno 1802 di don Gennaro Marciano, che vide tra i preziosi pezzi i dipinti attribuiti a Mattia Preti e i due su Sant’Apollonia e Sant’Agnese di Massimo Stanzione, e poi che della nobildonna Maria Sofia Galeotas Capece, nel 1933, che donò 31 dipinti, tra cui l ‘autoritratto di Luca Giordano, il Sant’Antonio Abate di Jusepe de Ribera e dipinti di Agostino Beltrano e Giovanni Stefano Maja.

La prima apertura della pinacoteca ebbe luogo nel 1973, per volere del politico, e sovrintendente di Pio Monte, Tommaso Leonetti di Santo Janni. I dipinti in mostra provengono quasi tutti dalla scuola napoletana e risalgono dal XVI al XIX secolo.