Collezione Farnesina, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

La Collezione Farnesina è una collezione di opere d’arte italiane del XX secolo situate all’interno del Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri a Roma. Con la creazione della Collezione Farnesina nel 2001, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha fatto della ricerca artistica contemporanea un’area di intervento strategico della sua politica culturale.

La formula di acquisizione basata su contratti di prestito, gratuiti, ha portato a un costante sviluppo della collezione attraverso opere particolarmente rilevanti per la storia dell’arte italiana nel XX secolo: da Arturo Martini a Mario Sironi, da Carla Accardi a Jannis Kounellis.

La collezione, curata da Maurizio Calvesi fino al 2013, contiene le espressioni più rappresentative delle arti visive dell’italiano del XX secolo. I dipinti, le sculture, le installazioni e i mosaici sono distribuiti negli ampi spazi dell’edificio Farnesina sul lungo percorso formato da corridoi, sale riunioni e ambienti ministeriali.

La collezione segue la storia dell’arte italiana del XX secolo attraverso le correnti dell’Art Nouveau, del Futurismo, della Metafisica, dell’Artisticismo, dell’Arte Povera, della Transavanguardia, fino alle ultime produzioni artistiche e comprende importanti opere d’arte Duilio Cambellotti, Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Fortunato Depero, Mario Sironi, Giorgio De Chirico e Carlo Carrà, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Carla Accardi, Luigi Montanarini, Getulio Alviani, Piero Dorazio, Osvaldo Licini, Giulio Turcato, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Fabrizio Plessi e Ardengo Soffici, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Mario Ceroli, Mario Merz, Giuseppe Penone, Alighiero Boetti e Giulio Paolini, Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino, Roberto Almagno, Andrea Vizzini, Getulio Alviani, Omar Galliani, Bice Lazzari, Gino Marotta, Paola Gandolfi,Stefano Di Stasio, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Giuseppe Gallo e Mustafa Sabbagh.

La collezione
La Collezione Farnesina, collezione d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è nata nel 2000 su iniziativa dell’allora Segretario Generale Amb. Umberto Vattani, per sottolineare una precisa direzione progettuale del Ministero, che ha fatto della ricerca artistica contemporanea un’area strategica di intervento della sua politica culturale.

A partire da un primo nucleo significativo di acquisizioni, che ha visto la commissione di un importante apparato decorativo e numerose opere d’arte negli anni ’50 e ’60, il lavoro di numerosi comitati scientifici ha dato origine a una selezione che ha raccolto opere di alto profilo per la storia dell’arte italiana del ventesimo secolo.

Il ventesimo secolo
Le scelte fatte nel tempo hanno privilegiato maestri storici della prima metà del XX secolo, tra futurismo (Balla, Boccioni, Depero), metafisica (de Chirico) e ritorno alla figurazione, nella sua declinazione del Novecento del Novecento (Carrà, Sironi , Soffici) e anti-Novecento (Cagli, Campigli, Pirandello, Scipione, Martini), nonché protagonisti del dopoguerra, sia nel realista (Guttuso) che nell’astrattista (Accardi, Sanfilippo, Dorazio, Consagra) e nello spazialista informale (Afro, Burri, Scarpitta) (Fontana).

Ugualmente documentato gli sviluppi della seconda metà del XX secolo, nei poveri (Kounellis, Merz, Paolini), pop (Angeli, Pascali, Rotella, Schifano), concettuale (Isgrò, Mauri, Manzoni) e percettivo (Castellani, Bonalumi, Marchegiani), fino agli ultimi decenni del secolo, tra Nuova figurazione (Vespignani), Anacronismo (Mariani, Galliani, Gandolfi) e Transavanguardia (Chia, Cucchi, Paladino).

disposizione
La disposizione e la disposizione della Collezione Farnesina – che attualmente riguarda il suolo, il primo, il secondo e il quarto piano dell’edificio e che in prospettiva si estenderanno all’intero edificio – è stata guidata e impostata su tre criteri. Innanzitutto, ci siamo spostati verso un aggiornamento delle opere esposte, concentrandoci soprattutto sulla ricerca degli ultimi decenni, pur mantenendo alcuni elementi di continuità con la storia della collezione. Il secondo criterio era il rapporto armonioso con gli spazi interni del Palazzo della Farnesina e con gli interventi artistici coevi alla struttura architettonica o immediatamente successivi. Infine, è stata privilegiata una certa qualità di presentazione delle opere, per migliorare la loro visibilità, illuminazione e apparati esplicativi,

Le sale al piano principale
Opere monumentali di Emilio Vedova, Sandro Chia, Osvaldo Calò e Michelangelo Pistoletto hanno trovato il loro posto nell’atrio d’onore. La scala che sale al primo piano ha conservato le due sculture di Mirko e l’arazzo di Sergio Selva, mentre la solennità della Sala d’Onore comunica con opere di Burri, Novelli, Mochetti e Piacentino.

La Sala Forma 1, che ospitava storicamente il primo nucleo della Collezione Farnesina, comprende opere di alcuni degli artisti che avevano originariamente fatto parte dell’omonimo gruppo, come Accardi, Consagra, Dorazio, Perilli, Sanfilippo e Turcato.

Volevamo anche dare una certa importanza ai corridoi, che con la loro estensione (pari, in tutto il Palazzo, a 6,5 ​​chilometri) sono uno dei tratti distintivi del Palazzo, compresi alcuni nell’itinerario della mostra. Ciò detto del Cerimoniale mette a confronto le ricerche cinematografiche di Alviani, Biasi, Bonalumi e quelle tra pop e concettuali di Ceroli, Mauri e Kounellis. Il corridoio del Segretariato Generale è diviso in tre parti: nella prima vengono confrontate diverse forme di ritorno alla figurazione, con opere di Mario Merz, Ontani e Patella, mentre nella seconda, gli artisti hanno fatto il loro debutto sulla scena romana nel anni ottanta come Nunzio, Tirelli, Bianchi e Pirri. Idealmente raccolti in una terza sezione sono le opere di Spalletti, Griffa, Giliberti, Cotani e Rotella, nonché le fotografie di Basilico e Jodice.

Due interventi site specific di Remo Salvadori caratterizzano la Sala Mappamondi, dove sono ancora presenti i documentari di Sironi e le sculture di Martini e Marini dell’ambientazione precedente, che documentano il momento del “XX secolo”.

Il secondo piano: gli anni ’80 e ’90
Il secondo piano contiene una selezione, molto eterogenea, delle voci degli artisti che hanno animato il panorama dell’arte italiana tra gli anni ’80 e ’90. L’allestimento, inaugurato a maggio 2016, è ancora in fase di sviluppo.

Il quarto piano: il cantiere del Palazzo della Farnesina e gli artisti del 21 ° secolo
Inoltre, al quarto piano del Palazzo della Farnesina sono esposte due mostre. Il primo, dedicato al cantiere dell’edificio stesso, comprende le riproduzioni dei disegni di Enrico Del Debbio (dagli esterni degli anni ’30 agli interni degli anni ’50) e una selezione di opere acquisite dal Ministero durante gli anni ’60, insieme con alcuni schizzi.

Il secondo, con il titolo “Sistema”, raccoglie una selezione di opere che vogliono testimoniare la pluralità di voci ed espressioni dell’arte contemporanea degli ultimi vent’anni, con particolare attenzione alle giovani generazioni. Le opere qui presentate provengono, da una parte, da alcuni degli artisti che hanno partecipato alle varie edizioni della mostra ITaliens presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino (2010-2011), dall’altra parte dalla selezione effettuata dal Comitato Scientifico della collezione.

Lo spazio zero
Infine, al piano terra, lo “Zero Space” ospita, a rotazione, alcune opere particolarmente significative allestite insieme agli stessi artisti: in questo momento si possono ammirare “Love differenza – Mar Mediterraneo” e “Terzo paradiso” di Michelangelo Pistoletto e “Materia first” di Fabrizio Plessi.

Esposizioni
La Collezione del Ministero degli Esteri del Ministero degli Esteri è stata esposta più volte in mostre internazionali.

Nel 2004 la mostra Balla Alla Transavanguardia. Cento anni di arte italiana alla Farnesina. È alla Triennale di Milano.

Nel 2005 la Collezione è esposta in India: arte italiana 1950-1970. Capolavori della Collezione Farnesina, (1950-1970 Arte italiana dalla Collezione Farnesina), presso la National Gallery of Modern Art di Nuova Delhi.

Nel 2006, con la mostra dei segni italiani dalla Collezione di Arte Contemporanea alla Farnesina, viene presentato alla Galleria dell’Accademia delle Scienze e delle Arti serba a Belgrado.

Nel 2007, le opere di 20 Maestri della Collezione Farnesina sono state esposte nello spazio espositivo ExhibAir dell’aeroporto di Malpensa. Nello stesso anno la collezione è esposta al pubblico nella categoria Open Doors. Il 4 maggio 2007, per promuovere l’arte italiana all’estero, la Farnesina ha lanciato una mostra itinerante intitolata Travel to Italian Art 1950-1980. 100 opere della collezione Farnesina. La mostra espone tra le 100 e le 100 opere della Collezione nel 2007 in diverse città del mondo. Il viaggio verso l’arte italiana nel 2007 è in diversi paesi dell’Europa sud-orientale e centrale: la National Gallery of Modern Art di Sarajevo (maggio), il Museo Nazionale di Arte Straniera di Sofia (giugno) presso il Museo di Belle Arti a Budapest (luglio-ottobre), al Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Bucarest (novembre-dicembre), al Museo Nazionale di Brukenthal a Sibiu (settembre-ottobre) e al Museo del Palazzo Wilanow a Varsavia (dicembre-gennaio). Nel 2008 la mostra si reca in America Latina: Santiago del Cile, Buenos Aires, San Paolo, Lima, Caracas e Guadalajara.

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, indicato anche con l’acronimo MAECI o come Farnesina, dal nome della sua sede, il Palazzo della Farnesina a Roma, è il dicastero del governo italiano che ha il compito di attuare La politica estera di il governo italiano. Rappresenta l’Italia nel contesto internazionale.

Con la creazione della Collezione Farnesina nel 2001, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha fatto della ricerca artistica contemporanea un’area di intervento strategico della sua politica culturale.

La formula di acquisizione basata su contratti di prestito, gratuiti, ha portato a un costante sviluppo della collezione attraverso opere particolarmente rilevanti per la storia dell’arte italiana nel XX secolo: da Arturo Martini a Mario Sironi, da Carla Accardi a Jannis Kounellis.

Il prestito gratuito d’uso
La formula di acquisizione adottata, del prestito gratuito in uso, ha permesso un costante sviluppo della coerenza della collezione e una rotazione regolare delle opere, attualmente più di 400. L’iniziativa diretta degli artisti o dei loro eredi, nonché il la collaborazione con prestigiose istituzioni museali, gallerie e fondazioni, ha dimostrato di essere un forte segno di fiducia nell’azione del Ministero.

Il comitato scientifico
Grazie al contributo del Comitato scientifico attualmente in carica, istituito il 22 aprile 2013, la Collezione Farnesina è stata recentemente arricchita con un nucleo di opere di protagonisti della scena artistica italiana nella seconda metà del XX secolo (Burri, Accardi , Sanfilippo, Vedova, Turcato), con uno sguardo sempre più attento alle recenti ricerche (Zorio, Piacentino, Mochetti, Salvadori).

Anche per dare seguito alla naturale vocazione al contemporaneo del Ministero degli Affari Esteri, le riflessioni attualmente in corso comportano anche il rinnovo della creazione della collezione e il miglioramento degli standard museali. Il progetto per l’acquisizione di opere delle più giovani generazioni di artisti italiani e quello derivante dalla collaborazione con il MAXXI di Roma, che ha visto la preparazione di una significativa selezione delle collezioni del museo alla Farnesina in occasione del semestre, si è inserito nel questa cornice. Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.