Sale espositive, Museo Pietro Canonica

Pietro Canonica, scultore, amante della musica e compositore di fama internazionale, si è formato a Torino alla fine del diciannovesimo secolo e poi è rimasto a lungo nelle corti d’Europa dove l’aristocrazia gli ha commissionato ritratti celebrativi e monumenti.

Si trasferisce a Roma nel 1922 e dal 1927 vive nell’edificio che oggi ospita il museo che, quindi, offre un’immagine dell’artista nella sua interezza, umana e professionale.

Stanza 1
Qui inizia la mostra, la sala mette in mostra alcuni dei più bei marmi dell’artista, principalmente ritratti, un genere in cui Canonica eccelleva e alla quale è legata la fama di un raffinato interprete della psicologia dei personaggi rappresentati.

Personaggi femminili, spesso di rango nobile, che l’artista ha interpretato nella loro bellezza liscia, studiando attentamente i loro tratti fisici e catturando ogni sfumatura psicologica del loro personaggio.

All’interno della sala ci sono anche due opere allegoriche, Sogno di Primavera e Stella al mattino, opere in cui Canonica ha combinato un’intensa ricerca espressiva con le notazioni naturalistiche del movimento per la libertà.

In questa stanza sono esposti:
Dopo il voto, scultura del 1893, è in gesso, è una copia dell’originale la cui posizione è sconosciuta.
Le comunicande, scultura del 1920 circa, copia del sito originale di Palermo, è in marmo, presso la galleria d’arte moderna.
Franca Florio donna, busto del 1900-1904.
Particolare di After the Vow, è in marmo, la posizione dell’originale è sconosciuta.
La principessa Emily Doria Pamphili, busto intorno al 1920, è in marmo bianco posto su una base di bardiglio, una copia dell’originale collocata alla Galleria Doria Pamphilij.
Sogno di primavera, busto intorno al 1920, copia marmorea del 1898 originaria del museo civico di Trieste.
Stella al mattino, scultura intorno al 1925, la scultura raffigura una donna nuda con un agnello dietro di sé.

Stanza 2
Comprende principalmente ritratti celebrativi e opere legate alla famiglia imperiale russa, nell’era pre-rivoluzionaria, e monumenti funebri commissionati da importanti famiglie italiane.

L’affermazione di Canonica come ritrattista e autore di opere monumentali fu consolidata alla corte degli zar, realizzando per lo zar Nicola II e la zarina Alexandra Feodorovna, numerosi ritratti di membri della famiglia imperiale ed esponenti della nobiltà russa. Lo zar commissionò anche due grandi opere celebrative all’artista: il monumento al granduca Nicola Nicolajevich e il monumento allo zar Alessandro II. Entrambe queste opere furono distrutte negli anni della Rivoluzione e la prova di ciò rimane solo grazie ai due grandi modelli originali esposti in questa stanza e alle foto storiche conservate nell’Archivio del Museo.

Le opere funebri, Laura Vigo, la Raffica e l’Orfanella, sono forse tra le opere più intense dell’artista.

In questa stanza ci sono opere relative alla famiglia dello zar della Russia, tra cui la principale è:
Al centro della stanza si trova il bronzo equestre raffigurante Nicola Nicolajevic, una scultura del 1912. Questa è una copia del sito originale in piazza Manejnaja a San Pietroburgo e distrutta nel 1917.
Altre opere includono i seguenti tre monumenti funebri:
La Raffica – Monumento funebre per la signora Giulia Schenabl Rossi, scultura del 1924, è in gesso, modello per il complesso funerario del cimitero della Perugina, il modello raffigura una donna con abiti spiegati dal vento e una pettinatura nello stile del primo vent’anni del ventesimo secolo
Il monumento funerario di Laura Vigo, il modello usato da Canonica per il monumento funebre di Torino, è in gesso, il modello raffigura una ragazza che tiene in mano un hula-hoop.
L’Orfanella – in memoriam, l’opera in gesso risale al 1886. La statua è un modello per i monumenti funebri in bronzo Bongiovanni situati nei cimiteri di Mondovì e Guilzoni, Torino. Il monumento raffigura una donna in abito e cappuccio seduto.

Stanza 3
È una delle sale più grandi del museo. Mostra opere celebrative, funerarie e allegoriche più grandi. La base del monumento a Kemal Ataturk, che il Canonico inaugurò a Smirne nel 1932 e quello alla Repubblica turca nella battaglia del gruppo di Sakarya.

Questa sala ospita varie opere che vanno dal celebrativo, al monumento funebre e all’allegorico. Tra i principali ci sono il monumento a Kemal Ataturk, Canonica lo inaugurò a Smirne nel 1932 e il gruppo della battaglia di Sakarya. Tra le statue a scopo di ritratto ci sono la statua equestre che raffigura Simón Bolívar e il re Feysal dell’Iraq. Tra le allegorie ci sono “Lo Scavatore” del 1910 e la “Veglia dell’anima” del 1901.

Ci sono anche modelli per le porte per la chiesa dell’Abbazia di Montecassino

I due modelli di statue equestri dedicati rispettivamente all’eroe latinoamericano Simon Bolivar e al re Faysal dell’Iraq. Di particolare interesse è quest’ultima opera: l’unica prova rimasta dopo la distruzione dell’originale nella rivoluzione del 1958.

Oltre ai monumenti funebri commissionati da importanti famiglie aristocratiche, alcune eccellenti opere allegoriche come Lo Scavatore del 1910 completano la collezione della sala. impronta classicista, La veglia dell’anima del 1901, aderendo ai temi simbolisti, e le quattro stagioni del 1914.

Stanza 4
La sala IV è una piccola stanza di passaggio, dove sono esposti i busti realizzati nel 1943 da Michele di Romania e sua madre Elena, regina di Romania, e da Emanuele Filiberto Duca d’Aosta (1934-36).

In questa stanza ci sono due busti raffiguranti personaggi nobili.

Stanza 5
Sono principalmente modelli e schizzi, busti in gesso e studi anatomici realizzati da Pietro Canonica: tra questi ci sono il bassorilievo in gesso per il Monumento ad Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini e lo schizzo della statua della Madonna Immacolata, realizzato dall’artista per la città di Cosenza e replicato per l’Abbazia di Casamari.

In questa stanza sono raffigurati vari busti di personaggi nobili e la statua raffigurante: Memorie, busto intorno al 1916, è in marmo.

Sala 6
La stanza è in gran parte occupata da opere di soggetto sacro. Lungo le pareti si trovano i rilievi per la Via Crucis (1958), le sculture raffiguranti Cristo sulla colonna, San Pietro, San Paolo di Tarso e un Cristo Crocifisso, modello per l’opera in bronzo eseguita da Pietro Canonica per il Palazzo delle Congregazioni Orientali in Roma. Un’altra opera ispirata dalla passione è il Cristo flagellato in marmo, replicato dall’artista per la sua collezione nel 1920, da un originale del 1898.

In questa sala sono esposti soggetti sacri, tra cui 14 bassorilievi in ​​bronzo raffiguranti la Via Crucis. C’è anche un bassorilievo in bronzo con una patina in bronzo intitolata “Processione funebre”. Questo è il modello originale per la cappella della famiglia Chiappello nel cimitero di Torino. Il modello è stato realizzato nel 1924.

Stanza 7
La sala VII è la sala della ritrattistica per eccellenza, escluse le tre opere allegoriche come Abyss, Woman’s Torso e Pudore. La lunga sala che collega il museo con l’appartamento privato ha l’aspetto di un corridoio, con un allineamento di busti (quasi tutti i modelli in gesso, intonaco patinato in bronzo e terracotta) collocati su scaffali lungo le pareti e una “spina” centrale di opere allegoriche in marmo.

Gli eminenti personaggi ritratti qui sono i protagonisti di oltre mezzo secolo di storia, aristocratici, politici, scrittori e scienziati provenienti da Italia, Europa e persino egiziani e turchi, tutti immortalati da Pietro Canonica: tra questi vi sono i busti di Luigi Einaudi, re Fuad d’Egitto, Guglielmo Marconi, Vittorio Scialoja, Sidney Sonnino, Edoardo VIII d’Inghilterra, Virginia Agnelli Bourbon del Monte, e dei piccoli Vittorio Emanuele e Maria Pia di Savoia e molti altri.

In questa sala sono esposti, tra le altre cose, oltre a vari busti a scopo di ritrattistica, tra varie personalità famose sia italiane che straniere, di alti uffici dello stato e del clero, appartenenti alla nobiltà, in quest’ultimo caso sia bambini che adulti e di una donna di montagna di Gressoney:
L’abisso, una scultura del 1909, è in marmo, la scultura raffigura un uomo e una donna che si abbracciano.
Maggio, scultura del 1900, è in gesso patinato, una copia dell’originale in marmo situata ad Amsterdam nel Museo Stedelijk.
Torso di donna, scultura del 1896, è in marmo, la statua raffigura un nudo di una donna seduta priva di braccio e testa.
Pudore, scultura risalente al 1920, è in marmo, la statua raffigura una donna nuda seduta mentre cerca di coprirsi il viso con le braccia, nel senso, precisamente di vergogna e modestia.
Questa stanza è attualmente chiusa solo ai visitatori, ma è possibile visualizzare le opere dai due lati della stanza.

Biografia
Pietro Canonica (Moncalieri, 1 marzo 1869 – Roma, 8 giugno 1959) era uno scultore e compositore italiano; fu nominato senatore a vita da Luigi Einaudi nel 1950 e nel 1958 presiedette l’Assemblea come presidente provvisorio.

È nato a Moncalieri, una città in provincia di Torino, nel nord Italia. La sua lunga e prestigiosa carriera artistica inizia in tenera età quando diventa assistente di Luca Gerosa all’età di dieci anni. Un anno dopo, fu ammesso all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove fu incaricato da Enrico Gamba e Odoardo Tabacchi di fare scultura.

Inizialmente aderì alle tradizioni del Naturalismo, con influenze romantiche e rinascimentali, ma si rivolse poi al Realismo, senza fare concessioni alle tendenze artistiche più all’avanguardia del XX secolo. Dopo la seconda guerra mondiale, Pietro Canonica si dedicò ad altre opere religiose.

Ha ottenuto un grande successo nell’ambiente ufficiale di Torino per i suoi monumenti civili e religiosi. Dopo il periodo formativo a Torino, nel 1922 si trasferisce a Roma e partecipa a importanti mostre nazionali e internazionali a Milano, Roma, Venezia (Italia), Parigi (Francia), Londra (Inghilterra), Berlino, Dresda (Germania), Monaco , Bruxelles (Belgio) e San Pietroburgo (Russia), e hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale. Commissionato dall’aristocrazia italiana e straniera nei tribunali europei, Pietro Canonica ha realizzato ritratti e opere commemorative con passione. Il maestro della scultura equestre produceva anche arte medallica.

Fu professore di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (1910) e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Roma. Fu nel primo gruppo di membri nominati alla Royal Academy of Italy nel 1929, e membro dell’Accademia Nazionale di San Luca (1930).

Nel 1937 riuscì a ottenere la concessione per rinnovare Villa Borghese, un edificio del XVI secolo di proprietà del Comune di Roma e utilizzato come ufficio amministrativo fino a quando non fu abbandonato nel 1919 a seguito di un incendio. In cambio della promessa di donare le sue opere alla città, gli fu permesso di usare l’edificio storico come casa e studio, che riparò e decorò a proprie spese. L’insolita costruzione architettonica all’interno dei giardini di Villa Borghese, chiamata anche “La Fortezzuola”, è un museo dal 1961 dedicato al suo nome, che espone studi, modelli, schizzi, calchi e opere originali dell’artista. Sua moglie ha donato i preziosi arredi e dipinti trovati nella loro sezione privata dopo la sua morte nel 1987.

Pietro Canonica fu anche un abile musicista e compose le opere La sposa di Corinto (1918), Miranda (1937), Enrico di Mirval, Impressioni, Sacra Terra e Medea (1959).

Nel 1950, il presidente italiano Luigi Einaudi lo nominò senatore a vita per i suoi eccezionali risultati artistici. Pietro Canonica morì l’8 giugno 1959 a Roma.

Museo Pietro Canonica
Il Museo Pietro Canonica è la casa-museo dello scultore Pietro Canonica e fa parte del sistema museale del Comune di Roma. Si trova in via Pietro Canonica 2, vicino a Piazza di Siena, a Villa Borghese, vicino alla fortezza (così chiamata per il suo aspetto, ma nel 17 ° secolo noto come “Gallinaro”). La casa, dove l’artista visse fino alla sua morte, gli fu donata dal comune di Roma che ora gestisce il museo.

Il Museo Pietro Canonica, nascosto nel verde di Villa Borghese, è un importante esempio del modello museologico dei musei basato sulle case degli artisti, e nella sua integrità è uno dei pochissimi esempi in Italia.

La collezione del museo è composta principalmente da opere di Pietro Canonica: marmi, bronzi e modelli originali, nonché un gran numero di schizzi, studi e repliche che forniscono un viaggio completo attraverso l’evoluzione delle opere di questo artista ed è quindi una risorsa estremamente interessante per conoscere i processi creativi e pratici coinvolti nella scultura creatying.

La particolare disposizione di questo museo offre ai visitatori, oltre al normale percorso attraverso le sette sale espositive al piano terra, un tour privato, più “intimo” che si snoda attraverso il laboratorio e, al primo piano, l’appartamento privato dell’artista. Questa ala del museo ospita una collezione di preziosi arredi, oggetti d’arte, arazzi fiamminghi e persino un abito di armature samurai del XVII secolo, nonché un’importantissima collezione di dipinti appartenuti allo scultore, in particolare tele piemontesi del XIX secolo, tra cui opere di Enrico Gamba, Giovan Battista Quadrone, Antonio Fontanesi e Vittorio Cavalleri.