Ala est, Museo Poldi Pezzoli

Le camere in stile rinascimentale, sono state progettate come una sala d’onore, destinate a contenere alcune delle opere più importanti della collezione. Gian Giacomo Poldi Pezzoli non riuscì a vederlo finito e Bertini continuò la sua decorazione dopo la morte del fondatore del museo.

Sala d’oro
La Golden Hall è la sala più importante del museo e ospita i capolavori della pittura della collezione Poldi Pezzoli. Concepito secondo i dettami dello stile rinascimentale, fu progettato per essere la sala d’onore dell’appartamento di Gian Giacomo. Dopo la morte del collezionista, Giuseppe Bertini portò avanti l’opera: sfortunatamente sia il soffitto a cassettoni dorati, sia gli affreschi, dipinti dallo stesso Bertini, e le decorazioni in tessuto damascato che fiancheggiavano le pareti, furono distrutti dai bombardamenti. L’attuale struttura museale risale agli anni novanta. Tra le opere esposte si può ammirare il Ritratto di una donna attribuito a Piero del Pollaiolo e diventare un simbolo del Museo, l’Immago Pietatis di Bellini, il Compianto su Cristo morto di Botticelli, la Madonna col Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero di Francesca. Nella vetrina che separa la Sala d’oro dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche.

La sala, così chiamata per un soffitto a cassettoni dorati ora distrutto, era decorata con affreschi di Giuseppe Bertini mentre le pareti erano ricoperte di tela damascata; tutto fu distrutto nel 1943.

Sala Visconti Venosta
La sala Visconti Venosta, insieme alla sala Ghislandi e alla Sala dell’orologio, fu aggiunta al museo dopo la seconda guerra mondiale. La sala porta il nome della famiglia Visconti Venosta, che sostenne il museo con alcune importanti donazioni. Le opere esposte fanno parte di quelle raccolte da Emilio Visconti Venosta alla fine del XIX secolo, nello stesso ambiente di raccolta milanese a cui apparteneva anche Gian Giacomo Poldi Pezzol.

Stanza dell’orologio
Una delle più importanti collezioni italiane di orologeria antica è ospitata qui. La sala è stata inaugurata nel 1973 e completamente riqualificata nel 2015 con l’aggiunta di una stazione multimediale che mostra gli orologi in movimento, consente di ascoltare i suoni, ammirare i volti nascosti. Oltre ai pochi ma notevoli pezzi acquistati da Gian Giacomo, nel 1973 fu la sostanziale donazione di Bruno Falck, magnate d’acciaio, che offrì al Museo centonove esemplari straordinari di orologi meccanici, nel 1978 la collezione di orologi solari di Piero Portaluppi (oggi esposto nella Sala Palma) e nel 2017 l’ex collezione di Luigi Delle Piane (esposta nella sala degli orologi da uomo). La collezione ti consente di esplorare la storia dell’orologeria europea di lusso dal XVI al XIX secolo.

Orologi da sala
La prima sala della nuova ala Franzini, inaugurata nel 2017, è dedicata all’esposizione di orologi personali. La ricca collezione riunisce articoli di lusso di manifattura tedesca, francese, inglese e svizzera e si sviluppa dalla metà del XVI secolo fino all’inizio del XX secolo. La maggior parte dei pezzi faceva parte della collezione Luigi Delle Piane, che è stata donata nel 2017.

Sala archeologica
La sala, parte della nuova area Franzini aperta nel 2017, ospita navi e figurine di origine greca, acquisite dal museo grazie alla gentile donazione di Rossella Necchi-Rizzi e Orazio Carandente; sono inoltre esposti elmetti e parti di antiche armature delle collezioni Poldi Pezzoli. Le opere esposte documentano l’interesse sviluppato in Europa nel XIX secolo tra monarchi e aristocratici per la ceramica attica e la piccola aria di statuterracotta. il percorso inizia con ceramiche “indigene”, prodotte in Puglia anche prima dell’insediamento dei coloni greci (dall’VIII secolo a.C.); è caratterizzato da motivi decorativi e geometrici e forme particolari. Segui le ceramiche a “figure rosse” con il loro repertorio di miti e immagini, realizzate in Puglia nel IV secolo a.C. e le ceramiche a “pittura nera”. Infine, le statuette di argilla raffiguranti divinità, ragazze in pose aggraziate, bambini, animali erotici o piccoli, sono state usate come offerte votive agli dei da depositare in santuari o tombe.

Galleria dei ritratti
La sala è interamente dedicata ai famosi ritratti dell’artista bergamasco Vittore Ghislandi. La sala espone anche alcune porcellane della recente donazione di Maria Chiara Zerilli Marimò.

Stanza di porcellana
La piccola sala ospita l’eccezionale parure di vasi da camino, un dono della famiglia Zerilli Marimò e due ritratti di Giacomo Ceruti.

Museo Poldi Pezzoli
Aperto al pubblico nel 1881, amato dal pubblico milanese e internazionale, il Museo Poldi Pezzoli incanta non solo per il fascino delle sale, che evocano le epoche del passato dal Medioevo al XVIII secolo fino all’Armeria reinterpretato dall’artista contemporaneo Arnaldo Pomodoro, ma anche per la varietà e la ricchezza delle collezioni. Capolavori di pittura, sculture, tappeti, pizzi e ricami, armi e armature, gioielli, porcellana, vetro, mobili, orologi solari e meccanici: oltre 5000 oggetti straordinari, dall’antichità al diciannovesimo secolo, immersi in un’atmosfera magica.

Nel cuore di Milano, creato grazie alla passione del nobile collezionista d’arte Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), il Museo Poldi Pezzoli è una delle case-musei più importanti e famose al mondo. Si trova accanto al teatro alla Scala, nella strada un tempo chiamata “corsia del Giardino”. In realtà, dietro la severa facciata neoclassica del palazzo c’è ancora un bellissimo giardino.

La casa-museo, amata dal pubblico milanese e internazionale, fu aperta nel 1881; affascina non solo per il fascino delle stanze, evocando il passato (dal Medioevo al XVIII secolo fino all’Armeria dell’artista contemporaneo Arnaldo Pomodoro), ma anche per la varietà e la ricchezza delle sue collezioni. Capolavori di pittura, sculture, tappeti, pizzi e ricami, braccia e armature, gioielli, porcellana, vetro, mobili, orologi: oltre 5000 pezzi dall’antichità al XIX secolo sospesi in un’atmosfera magica che rievoca quella scelta dalla grande arte milanese collettore.

Il museo Fa parte del circuito del “Case Museo di Milano” ed espone opere di numerosi artisti, tra cui: Perugino, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, Antonio Pollaiolo, Giovanni Bellini, Michelangelo Buonarroti, Pinturicchio, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Jacopo Palma il Vecchio, Francesco Hayez, Giovanni Battista Tiepolo, Alessandro Magnasco, Jusepe de Ribera, Canaletto, Lucas Cranach il Vecchio, Luca Giordano.