Cristofano Allori

Cristofano Allori (17 ottobre 1577 – 1 aprile 1621) è stato un ritrattista italiano della tarda scuola manierista fiorentina. Allori è nato a Firenze e ha ricevuto le sue prime lezioni di pittura da suo padre, Alessandro Allori, ma insoddisfatto del duro disegno anatomico e della colorazione fredda di quest’ultimo, è entrato nello studio di Gregorio Pagani, che è stato uno dei leader del la tarda scuola fiorentina, che cercava di unire la ricca coloritura dei veneziani con l’attenzione fiorentina al disegno. Anche Allori sembra aver lavorato sotto Cigoli.

Le sue immagini si distinguono per la loro stretta aderenza alla natura e la delicatezza e la perfezione tecnica della loro esecuzione. La sua abilità tecnica è dimostrata dal fatto che diverse copie fatte delle opere del Correggio erano considerate duplicate dallo stesso Correggio. La sua estrema meticolosità limitava il numero delle sue opere. Alcuni esempi sono da vedere a Firenze e altrove.

La sua opera più famosa, ai suoi tempi e ora, è Judith con la testa di Oloferne. Esiste in almeno due versioni di Allori, di cui la versione principale è forse quella della British Royal Collection, datata 1613, con vari pentimenti. Una versione del 1620 a Palazzo Pitti a Firenze è la più conosciuta e ci sono diverse copie di studio e altre mani. Secondo la biografia quasi contemporanea di Filippo Baldinucci, il modello per Judith era la sua ex amante, la bella “La Mazzafirra”, che è anche rappresentata nella sua Maddalena, la testa di Oloferne è un autoritratto, e la cameriera è La madre di “La Mazzafirra”.

Biografia
Allori nacque a Firenze da Maria e dal pittore Alessandro di Cristofano Allori, allievo e allievo del noto Agnolo di Cosimo, detto Bronzino, titolo che aveva ereditato dal maestro e che trasmise anche a suo figlio. Alessandro, che dopo la morte del Bronzino (1572) e del Vasari (1574) poteva vantarsi di essere tra i primi pittori di Firenze e godere di grande considerazione a corte, lo portò molto presto nel suo laboratorio, tanto che già nel 1590 Cristofano firma la sua prima tela, un amaro ritratto del conte Ugo di Toscana. Nel negozio ha assimilato il disegno paterno, si è dedicato a copiare le tele di Raffaello e Fra Bartolomeo, studiando le opere di Bronzino e Ligozzi, impegnandosi nel ritratto: quello di Francesco e Caterina de ‘Medici risale al 1596.

Cristofano, che ha guardato gli esempi di Cigoli e Santi di Tito, nel corso degli anni e con il cambio di gusto che ora richiedeva un tratto e un colore più morbido, si è mostrato insoddisfatto del modo di Michelangelo e dei colori freddi di suo padre, che ha preso a male le sue critiche che sembravano screditarlo; da parte sua Cristofano “rispondeva a chi gli parlava, che suo padre era un eretico nell’arte della pittura”, così, in un giorno del 1600, andò a dipingere nel laboratorio di Gregorio Pagani (1558 – 1605), esponente della scuola fiorentina del tardo manierismo, che cercava di unire il ricco colore dei veneziani con attenzione al tipico disegno fiorentino.

Il Beato Manetto che guarisce uno storpio muto è il primo frutto della sua attività indipendente dal padre – raffigurato, secondo Baldinucci, nella figura di Manetto, «vecchio canuto con la barba piccola» – e, sebbene abbia lasciato il negozio di Pagani « Il dipinto offre solo tracce tenui dello stile di Gregorio: le parti essenziali, come la tendenza compositiva e la materia pittorica densa e illuminata, dimostrano il ruolo decisivo e tradizionalmente riconosciuto che Cigoli ebbe in questa prima maturazione di Cristofano »senza dimenticare il« severità concentrata »dei volti, tipica di Passignano.

Le sue opere si distinguono per la loro stretta aderenza alla natura e per la delicatezza e la perfezione tecnica della loro esecuzione. La sua abilità tecnica è dimostrata dal fatto che alcune copie dei dipinti del Correggio sembrano essere state realizzate dallo stesso Correggio. La sua estrema pignoleria ha limitato il numero delle sue opere. Diverse opere sono esposte a Firenze.

Il suo capolavoro è probabilmente la Giuditta con la testa di Oloferne. Esiste in tre versioni: una a Palazzo Pitti a Firenze la seconda nella Queen’s Gallery di Londra e la terza in una collezione privata ad Arenzano in provincia di Genova. Il modello di Giuditta era il suo amante, il bellissimo Mazzafirra, anch’esso rappresentato nella Maddalena, e la testa di Oloferne è generalmente considerata un autoritratto.

Nella letteratura italiana
Lo scrittore Michele Mari nel suo romanzo Rondini sul filo (1999) fa ripetutamente riferimento alla tela di Allori che ritrae Giuditta e Oloferne.

Lavori
Ritratto del Conte Ugo di Toscana, o / tl, 150 x 183 cm, Uffizi, Firenze 1590
Il beato Manetto guarisce un muto paralizzante, o / tl, 193 x 139 cm, Chiesa della SS Annunziata, Firenze
San Francesco in preghiera, o / tl, 144 x 112 cm, Galleria Borghese, Roma
Ritratto di un giovane, o / tl, 51 x 39,5 cm, Bowdoin College Museum of Art, Brunswick, nel Maine
Giuditta con la testa di Oloferne, disegno, o / tl, 139 x 116 cm, Galleria Palatina, Firenze
La Cena in Emmaus, o / tl, 54 x 39 cm, Galleria Palatina, Firenze
Davide e Golia, disegno, o / tl, 48 x 37 cm, Uffizi, Firenze
La Vergine consegna il rosario a San Domenico, o rame, 56 x 36 cm, Uffizi, Firenze
Santa Maria Maddalena nel deserto, o / rame, 29,6 x 43 cm, Galleria Palatina, Firenze
Madonna col Bambino, o rame, 14,5 x 12,5 cm, Galleria Palatina, Firenze
Madonna col Bambino, disegno, o / tv, 20,5 x 15,8 cm, Uffizi, Firenze
Autoritratto, o / tl, 53,3 x 40,3 cm, Uffizi, Firenze
Santa Maddalena penitente, o / tl, 145 x 91 cm, Galleria Palatina, Firenze
Ritratto di Giulia Gonzaga, o / tv, 143,5 x 108,5 cm, Galleria Palatina, Firenze
Ritratto di Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II, o / tl, 204 x 114 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto di Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II, o / tl, 63 x 49 cm, Galleria Palatina, Firenze
Ritratto virile, o / tin, 67 x 51 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto di un giovane, o / tin, 4,3 x 3,5 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto di Cosimo II, o / tl, 66 x 55 cm, Museo della Natura Morta, Poggio a Caiano
Resurrezione, disegno, o / tl, 86 x 52 cm, Uffizi, Firenze
Susanna ei Vecchioni, disegno, o / tv / tl, 49 x 34,4 cm, Uffizi, Firenze
Il martirio di Santo Stefano, disegno, o / tl, 78 x 63 cm, Uffizi, Firenze
Adorazione dei Magi, o / tl, 337 x 220 cm, Galleria Palatina, Firenze
San Francesco, o / tl, 199 x 145 cm, Galleria Palatina, Firenze
Ritratto di donna, o / rame, 7,1 x 5,3 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto di Cosimo II, o / rame, 5,4 x 4,2 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto virile, o / rame, 4,3 x 5,6 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto virile, o / rame, 4,8 x 6,2 cm, Uffizi, Firenze
Ritratto di donna, o / tin, 5,5 x 6,9 cm, Uffizi, Firenze