Appartamento dei Conservatori, Musei Capitolini

Le stanze che compongono l’appartamento al primo piano del Palazzo, furono utilizzate dai Conservatori, o magistrati, per attività connesse al loro ufficio; formano quindi un’unica entità, sia per quanto riguarda la loro funzione che le loro caratteristiche ornamentali. Le sale sono state utilizzate anche per riunioni del Consiglio pubblico e privato.

La ricca decorazione di questi saloni (affreschi, stucchi, soffitti e porte scolpite, arazzi) ha come tema principale la storia dell’antica Roma, dalla sua fondazione all’età repubblicana. Il primo ciclo di affreschi risale all’inizio del XVI secolo.

Sala degli Orazi e Curiatii
La decorazione ad affresco di questa grande sala fu eseguita dal Cavalier d’Arpino (Giuseppe Cesari) alla fine del XVI secolo e all’inizio del XVII secolo.

Originariamente concepiti come arazzi da appendere lungo le pareti, questi affreschi raffigurano episodi storici dell’antica Roma, che ispirano anche i medaglioni monocromatici sottostanti.

Due statue monumentali di papi si fronteggiano sui due lati più piccoli della stanza: quella raffigurante Urbano VIII è in marmo ed è stata eseguita da Bernini e dai suoi allievi, mentre la statua bronzea di Innocenzo X è opera di Algardi.

Sala dei Capitani
Gli affreschi sulla parete, di Tommaso Laureti, risalgono alla fine del XVI secolo. Si riferiscono alla prima età repubblicana e ritraggono episodi esemplari di antico valore romano sotto forma di arazzi.

La sala contiene anche tavolette di pietra e statue di ritratti che commemorano uomini famosi e capitani della Pontificia Milizia.

Sala di Annibale
Di tutte le stanze del quattrocentesco Palazzo dei Conservatori, questa è l’unica stanza che ha mantenuto le sue proporzioni originali.

La decorazione affrescata risalente al primo decennio del XVI secolo e tradizionalmente attribuita a Jacopo Ripanda celebra episodi delle guerre puniche in quattro scene; sotto corre un lungo fregio con nicchie contenenti busti di generali romani.

il soffitto in legno, eseguito poco dopo la decorazione affrescata, reca al centro un’immagine scolpita della Lupa Capitolina.

Cappella
La cappella è dedicata ai santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, che sono ritratti negli affreschi del soffitto eseguiti contemporaneamente alle decorazioni in stucco di Michele Alberti e Jacopo Rocchetti nella terza decade del XVI secolo.

Il dipinto è in ardesia e mostra la Madonna in gloria tra i santi Pietro e Paolo, che mettono la città di Roma sotto la protezione della Vergine. I dipinti raffiguranti i quattro Evangelisti e altri santi completarono la decorazione della Cappella nel diciassettesimo secolo.

Sala degli arazzi
Il fregio affrescato, raffigurante scene della vita di Scipione l’Africano e abbellito con riproduzioni di statue antiche, fu realizzato a metà del XVI secolo contemporaneamente al soffitto in legno dorato e intagliato. Nel XVIII secolo fu installato un trono da utilizzare durante le visite papali e la sala fu decorata con arazzi della fabbrica romana di San Michele e mobili riccamente scolpiti.

I cartoni degli arazzi di Domenico Corvi mostrano episodi storici e leggendari dell’antica Roma, riproducendo dipinti di importanti artisti, tra cui Rubens e Poussin.

Sala dei trionfi
Il fregio affrescato che corre lungo la parte superiore delle mura fu commissionato da Michele Alberti e Jacopo Rocchetti nel 1569.

Raffigura il trionfo di Lucio Emilio Paullo sul re di Macedonia Perseo con il Campidoglio e il Palazzo dei Conservatori sullo sfondo.

Il soffitto a cassettoni in legno è l’unico rimasto tra quelli realizzati nel Palazzo da Flaminio Bolonger.

Questa stanza contiene anche alcune grandi sculture in bronzo: il Bruto Capitolino, lo Spinario e il Camillo.

Sala della lupa
Sin dalla metà del XVI secolo, quando era una loggia a tre arcate aperta, questa stanza conteneva la Lupa Capitolina in bronzo, che è diventata il simbolo di Roma.

Incastonati nelle pareti sono frammenti di Fasti consolari e trionfali, elenchi di magistrati e vincitori trionfali dal tempo della repubblica all’età augustea scoperti nel Foro Romano e parte di un arco dedicato ad Augusto.

La decorazione murale pittorica, risalente al primo decennio del XVI secolo e tradizionalmente attribuita a Jacopo Ripanda, è piuttosto frammentaria e difficile da decifrare.

Sala delle oche
Le decorazioni pittoriche della sala risalgono alla metà del XVI secolo, durante il papato di Papa Paolo III

Il fregio è costituito da piccoli pannelli, con scene giocose su uno sfondo di paesaggi reali o immaginari, alternati a trofei militari e trionfi floreali e fruttati.

Le due oche in bronzo che danno il nome alla stanza furono collocate qui nel XVIII secolo, insieme a un vaso di bronzo a forma di busto di Iside e una testa di Medusa del Bernini.

Sala delle aquile
Il raffinato soffitto in legno presenta paesaggi dipinti alternati a rosette dorate intagliate. Il fregio in basso, dello stesso periodo di quello nella Sala delle oche, presenta una serie di pannelli che ritraggono vedute di Roma e medaglioni ovali che mostrano episodi minori della storia della Roma repubblicana.

Una piccola statua in bronzo e marmo è una replica in scala ridotta della statua ellenistica del tempio di Artemide ad Efeso impreziosita da simboli di fertilità e teste di animali. Due aquile di marmo danno il nome alla stanza.

Musei Capitolini
I Musei Capitolini risalgono al 1471, quando Papa Sisto IV donò al popolo di Roma un gruppo di statue in bronzo che fino ad allora erano state conservate in Laterano. Queste statue costituivano la sua collezione di base originale. Vari papi hanno successivamente ampliato la collezione con opere tratte da scavi intorno a Roma; alcuni furono trasferiti dal Vaticano, altri, come la collezione Albani, furono acquistati appositamente per il museo. Intorno alla metà del XVIII secolo, Papa Benedetto XIV creò una galleria di immagini. Una quantità considerevole di materiale archeologico fu aggiunta alla fine del diciannovesimo secolo quando Roma divenne la capitale d’Italia e furono condotti nuovi scavi mentre furono creati due distretti completamente nuovi per la città in espansione.

Le collezioni dei Musei sono esposte nei due dei tre edifici che racchiudono insieme Piazza del Campidoglio: Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, il terzo è il Palazzo Senatorio. Questi due edifici sono collegati da un tunnel sotterraneo, che contiene la Galleria Lapidaria e conduce all’antico Tabularium, i cui archi monumentali si affacciano sul Foro.

Il Palazzo Nuovo ospita le collezioni di sculture antiche realizzate dalle grandi famiglie nobili del passato. La loro affascinante disposizione è rimasta sostanzialmente invariata dal XVIII secolo. Includono le famose collezioni di busti di filosofi e imperatori romani, la statua della Gallia Capitolina, la Venere Capitolina e l’imponente statua di Marforio che domina il cortile.

L’appartamento dei Conservatori contiene il nucleo architettonico originale dell’edificio, decorato con splendidi affreschi che ritraggono la storia di Roma. Gli antichi bronzi Capitolini esposti qui aggiungono alla nobile atmosfera: la Lupa Capitolina, Spinario e il Bruto Capitolino.

Al primo piano del palazzo, un’enorme sala vetrata, di recente costruzione, contiene la statua equestre di Marco Aurelio, che un tempo sorgeva in Piazza del Campidoglio, e gli imponenti resti del Tempio di Giove Capitolino. Una sezione è anche dedicata alla parte più antica della storia del Campidoglio, dalla sua prima abitazione fino alla costruzione dell’edificio sacro, mostrando i risultati di recenti scavi. Le sale che si affacciano sulla sala contengono opere degli Horti dell’Esquilino; la sala che collega la stanza agli appartamenti del Palazzo dei Conservatori contiene la collezione Castellani, testimonianza delle pratiche di raccolta del XIX secolo.

Al secondo piano, la Pinacoteca Capitolina contiene molte opere importanti, disposte in ordine cronologico dalla tarda epoca medievale al XVIII secolo. La collezione comprende dipinti di Caravaggio (Buona fortuna e San Giovanni Battista), un’imponente tela di Guercino (Sepoltura di Santa Petronilla) e numerosi dipinti di Guido Reni e Pietro da Cortona.

Il Palazzo Caffarelli-Clementino ospita la collezione numismatica, nota come il Medagliere Capitolino. In mostra molte monete rare, medaglie, gemme e gioielli, nonché un’area dedicata alle mostre temporanee.