Coro delle monache, museo di Santa Giulia

Il coro ha permesso alle monache di clausura di assistere alle funzioni religiose tenute nella chiesa di San Salvatore. Le pareti erano coperte di affreschi – con un tema iconografico ispirato al concetto di salvezza – dipinti da vari artisti tra il 1520 e il 1550.

Una splendida camera affrescata alla quale parteciparono le suore benedettine del convento di Santa Giulia, nascoste alla vista, in funzioni religiose – fu aperta al pubblico nel 2002 dopo un lungo periodo di restauro e lavori preparatori, e divenne così parte del Museo di Santa Giulia .

Questo sontuoso luogo di culto, a due piani, fu costruito tra il XV e il XVI secolo. Le pareti est e laterali sono riccamente decorate con affreschi di Floriano Ferramola e Paolo da Caylina il Giovane.

Lo schema iconografico è stato ispirato dal tema della salvezza, illustrato da scene dell’infanzia di Gesù, la Passione, la Resurrezione e altri argomenti correlati, separati da immagini devozionali. La sequenza di episodi costituisce una serie meditativa o processionale che ha anche uno scopo didattico ed è arricchita da dettagli vivaci e coinvolgenti. L’effetto complessivo è armonioso, straordinariamente colorato e altamente evocativo.

Una delle opere più interessanti in mostra in questa sezione del museo è il grande Mausoleo Martinengo, un capolavoro di scultura e uno dei migliori pezzi rinascimentali lombardi.

Il coro è dominato da una monumentale “Crocifissione” sulla parete di fondo, dipinta dall’artista bresciano Floriano Ferramola (1525-27).

Museo di Santa Giulia
Il Museo di Santa Giulia è il museo principale di Brescia, situato in via dei Musei 81 / b, lungo l’antico decumano della Brixia romana. È ospitato all’interno del monastero di Santa Giulia, costruito dal re Desiderio in epoca longobarda e variamente ampliato e modificato in più di mille anni di storia. Il Museo della Città, unico nel suo design e posizione – un complesso monastico di fondazione lombarda – e con aree espositive di 14.000 m², offre un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dalla preistoria ai giorni nostri.

Il convento benedettino di San Salvatore – Santa Giulia fu fondato nel 753 dall’ultimo re longobardo Desiderio e sua moglie Ansa e occupò un ruolo di grande importanza religiosa, politica ed economica, che continuò dopo la sconfitta dei Longobardi da parte di Carlo Magno. Secondo la tradizione, la drammatica storia di Ermengarda, figlia di Desiderio e respinta sposa dell’imperatore franco, fu riprodotta qui; fu raccontato da Manzoni in Adelchi.

L’area sottostante il Museo è ricca di reperti archeologici di varie epoche, in gran parte di epoca romana e ben conservati, in particolare la Domus di Ortaglia. Il museo comprende tutte le strutture dell’antico monastero, tra cui la chiesa di Santa Maria in Solario, il coro delle monache e la chiesa di Santa Giulia. Il sito è composto da parti di epoche diverse: una stratificazione di memorie e una fonte continua di scoperte inaspettate. Il complesso fu costruito sulle rovine di imponenti case di città romane e comprende la chiesa lombarda di San Salvatore e la sua cripta, il romanico Santa Maria in Solario, il coro delle monache, la chiesa cinquecentesca di Santa Giulia e il chiostro del monastero. È il luogo perfetto per il Museo della Città e il punto focale naturale per una visita a Brescia.

La particolarità distintiva del Museo è la stretta relazione tra gli edifici storici e gli oggetti in mostra, che ammontano a circa 11.000 e comprendono elmi celtici e ornamenti di imbracature per cavalli, ritratti romani e sculture in bronzo, oggetti lombardi, tombe, affreschi, una collezione d’arte applicata e manufatti risalenti al periodo medievale fino al XVIII secolo d.C. La Vittoria Alata, il simbolo della città, è una grande statua bronzea proveniente dal Capitolium. Studi recenti hanno gettato nuova luce sulla storia della scultura e sulla vita dell’antica Brixia.

Migliaia di oggetti e opere d’arte dall’età del bronzo al diciannovesimo secolo sono conservati nel museo, principalmente dal contesto cittadino e dalla provincia di Brescia, che lo rendono un vero museo cittadino, i cui temi di approfondimento riguardano principalmente la storia di la città di Brescia e il suo territorio. Le numerose opere d’arte includono la Vittoria Alata, la Croce del Desiderio, la Lipsanoteca e il settore “Collezionismo e arti applicate”, dove sono conservate tutte le collezioni private donate al museo tra il XVIII e il XIX secolo.