Camera dell’Amore e della Psiche, video a 360 °, Palazzo Te

Natura, miti ed emblemi , in questa visita virtuale scopri alcuni dei primi affreschi realizzati. Rappresentano due elementi principali del manichino italiano: il profilo degli enormi cavalli dei Gonzaga, sospesi tra sogno e realtà con accenti metafisici, e in seguito a scene che illustrano il mito di Amore e Psiche. L’arte è cambiata, tuttavia sono ancora visibili alcuni echi delle tecniche di Raffaello.

Camera della Psiche
Chamber of Psyche è la sala da pranzo del duca. Interamente affrescato, ogni parete raffigura la storia mitologica di Psiche, è il simbolo dell’amore del duca per Isabella Boschetti. La fonte letteraria è la metamorfosi di Apuleio. Alle altre due pareti, senza relazioni con la storia, ci sono episodi mitologici con Marte e Venere e, sopra le finestre e il camino, vari amori divini.

La camera di Psiche, la sala più sontuosa del palazzo, è decorata con affreschi. Le pareti e il soffitto illustrano il racconto di Psiche, narrato dall’autore latino Apuleius nella sua opera The Golden Ass. Dal tema neoplatonico iniziale del viaggio dell’anima umana verso l’unione con l’amore divino, ci spostiamo verso una rappresentazione colorata che culmina in un banchetto nuziale festivo, in cui tutti celebrano il lieto fine del racconto. Il dipinto che adorna la camera è una celebrazione della concezione manierista dell’arte, di cui Giulio Romano è campione: qui prende ispirazione dalla Loggia di Villa Farnesina a Roma. Dieci anni dopo che questi affreschi furono dipinti – furono condannati da Michelangelo – Giulio Romano fu in grado di creare un nuovo palazzo accattivante, in cui nessuna delle figure rappresentate è il vero protagonista; i due personaggi principali sembrano essere persi nel vortice creato dalle scene dal ritmo frenetico.

La storia di Amore e Psiche è una sorta di labirinto negli otto ottagoni delle volte circondati da stucchi dorati e nelle dodici lunette della Camera; la storia termina nella cornice centrale, dove Psiche, dopo aver completato una serie di compiti difficili, è finalmente autorizzata a entrare nell’Olimpo, dove diventa immortale e può sposare Cupido. I vari passaggi del viaggio di Psiche l’hanno portata a scoprire il lato oscuro della divinità, come quando è costretta a raggiungere l’infernale fiume Styx per rubare parte della sua acqua.

Le pareti sono affrescate che illustrano alcune famose storie d’amore, a partire da Venere e Marte. Troviamo anche Baccus e Arianna, Pasifae a Creta, Giove e Olimpia, oltre a una magnifica rappresentazione del Ciclope Polifemo, che è innamorato di Galatea, che a sua volta è innamorato del pastore Acis. Il significato del dipinto è chiaro: l’amore regna indisturbato su ogni essere, sia esso uomo o Dio. La sezione più importante è il banchetto nuziale, in cui uomini, donne e animali celebrano l’amore tra i due protagonisti, che giacciono su un triclinio romano.

Un tavolino al centro della parete meridionale: su di esso abbondano piatti e piatti, sotto un traliccio coperto di vegetazione, tra un elefante e un cammello. Siamo sull’isola di Venere, dove tutti conducono una vita gioiosa.

La scena che si svolge attorno al tavolo sul muro occidentale mostra un gruppo di satiri che inseguono ragazze sensuali. Le figure dipinte dialogano con gli ospiti che hanno preso parte ai banchetti organizzati da Federico. Ai visitatori del sedicesimo secolo che venivano intrattenuti qui veniva offerta una rappresentazione pittorica delle gioie della vita.

Nella bella lunetta in basso, Psiche, vestita di verde, si sporge in avanti per toccare l’acqua del fiume Styx. Sotto la lunetta, nell’ottagono a destra, inizia la sua storia: è la figlia di un re, così bella che la gente le dà molti doni e regali, onorandola come se fosse una dea. Nell’ottagono a sinistra vediamo il secondo episodio della storia: Venere, arrabbiata per questo, ordina a suo figlio Cupido di punirla: deve colpirla con una freccia che la farà innamorare dell’essere più orribile nel mondo. Un episodio che ha ispirato Shakespeare in A Midsummer Night’s Dream.

Le scene dipinte sui muri sembrano condividere la stessa magnificenza del soffitto, diviso geometricamente in quadrati.

A sinistra del grande tavolo sul muro occidentale c’è un paesaggio in cui un fiume, o un lago, un suggerimento per i laghi intorno a Mantova, non lontano dalla villa. Il Paradiso terrestre qui rappresentato non ha nulla a che fare con quello cristiano. Vale comunque la pena notare che, nonostante questa differenza, la serie di dipinti ruota attorno al motivo del viaggio iniziatico, che l’ospite avrebbe intrapreso alla ricerca della vera saggezza.

Bellezza e desiderio si fondono in questo capolavoro di Giulio Romano.

Palazzo Te
Palazzo Te è un edificio storico e monumentale a Mantova. un bell’esempio di stile manierista di architettura, costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l’opera più famosa dell’architetto italiano Giulio Romano. Il complesso ospita ora il museo civico e, dal 1990, il Centro internazionale per l’arte e la cultura di Palazzo Te che organizza mostre di arte e architettura antiche e moderne.