Architettura del Belgio

Gli architetti belgi erano stati in prima linea nel movimento dell’architettura neoclassica tra la metà del XVIII e il XX secolo. Lo stile ha goduto di grande popolarità in Belgio e molti capolavori neoclassici, tra cui l’abbazia di Gembloux e il castello di Seneffe, sopravvivono.

Nell’ultimo quarto del XIX secolo, l’architetto e designer di mobili belga Gustave Serrurier-Bovy è accreditato (insieme agli architetti belgi Paul Hankar, Victor Horta e Henry van de Velde) con la creazione dello stile Art Nouveau, coniato come uno stile a Parigi di Bing.

Lo stile Art Nouveau ha goduto di una notevole popolarità in Belgio fino a dopo la prima guerra mondiale. Numerose case del Belgio in stile Art Nouveau disegnate da Victor Horta sopravvivono (anche se non il suo capolavoro, la Maison du Peuple) che sono state classificate dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.

Esempi di architettura belga comprendono il romanico Collégiale Saint-Gertrude de Nivelles (1046) e la Cattedrale Notre-Dame de Tournai, la cattedrale gotica del 15 ° secolo di Nostra Signora ad Anversa e la grande piazza barocca di Bruxelles. Lo stile rinascimentale di Mosan è tipico dell’architettura del principe vescovado di Liegi. Famosi architetti Art Nouveau Victor Horta e Henry van de Velde influenzarono l’architettura dei primi anni del XX secolo in Belgio e all’estero.

Architettura neoclassica
L’architettura neoclassica è apparsa in Belgio al tempo dei Paesi Bassi austriaci con le opere degli architetti Laurent-Benoît Dewez, Jean Faulte, Claude Fisco, Jean-Benoît-Vincent Barré, Barnabas Guimard, Charles De Wailly, Louis Montoyer …

Sperimenterà una longevità eccezionale in Belgio, perpetuandosi attraverso il periodo francese, il Regno Unito dei Paesi Bassi, il regno di Leopoldo I, il regno di Leopoldo II e persino il ventesimo secolo.

Origini dell’architettura neoclassica
Il neoclassicismo in architettura deriva dal rinnovato interesse per le forme architettoniche dell’antichità greco-romana suscitate dagli scavi dei siti di Pompei ed Ercolano nel XVIII secolo.

La sua diffusione in Europa è stata favorita da:

gli scritti di Johann Joachim Winckelmann che può essere considerato il fondatore della storia dell’arte e dell’archeologia come discipline moderne;
la pratica del “Grand Tour”, un lungo viaggio fatto dai giovani delle più alte classi della società europea, che ha avuto l’effetto di portare l’alta società del Nord Europa a contatto con l’arte antica;
il soggiorno in Italia fatto da molti giovani artisti e architetti.
Diffusione dello stile neoclassico nei Paesi Bassi austriaci
La penetrazione dello stile neoclassico nei Paesi Bassi austriaci iniziò nel 1759 sotto il regno dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, durante il governo di suo cognato Carlo Alessandro di Lorena.

Questa diffusione è stata favorita da alcuni elementi come:

il soggiorno in Italia dell’architetto Laurent-Benoît Dewez dal 1754 al 1757;
la decisione presa nel 1774 dal governatore Charles-Alexandre de Lorraine di riqualificare il sito dell’ex palazzo Coudenberg, devastato da un incendio nel 1731 e lasciato in rovina per oltre quaranta anni, e di affidare la costruzione da Place Royale e Parc de Bruxelles a due architetti francesi neo-classici, Jean-Benoît-Vincent Barré, che ha dato i piani per la Place Royale e la chiesa di Saint-Jacques-sur-Coudenberg e Barnabé Guimard.

Lo stile teresiano
Se lo stile neoclassico è chiamato “stile Luigi XVI” in Francia, quello che si è sviluppato nei Paesi Bassi austriaci è talvolta chiamato “stile teresiano”, in riferimento all’imperatrice Maria Teresa d’Austria.

Architettura eclettica in Belgio
In Belgio, l’architettura eclettica domina il paesaggio architettonico del XIX secolo, condiviso con l’architettura neoclassica, fino all’apparizione dell’Art Nouveau nel 1893, con la costruzione dell’Hotel Tassel di Victor Horta.

Dominato dalle figure di Jean-Pierre Cluysenaar, Joseph Poelaert e Henri Beyaert, lo stile presenta molteplici varianti come l’eclettismo stesso (uno stile che giustappone senza regole elementi tratti dall’intero repertorio architettonico storico), l’eclettismo tinto di neoclassicismo, lo stile neo-rinascimentale italiano e francese, neoromanico, neo-gotico, neo-rinascimentale fiammingo, neo-barocco, neo-Tudor, neo-moresco, e altro ancora. l’eclettismo si tinge di Art Nouveau.

Orientamenti stilistici
Leggermente legata al neoclassicismo importato dal regime austriaco nel XVIII secolo, l’architettura belga si emancipò sotto Leopoldo e si rivolse a una gamma di stili:

lo stile italiano neo-rinascimentale, con Jean-Pierre Cluysenaar (Royal Galleries Saint-Hubert, ex mercato coperto Madeleine);
lo stile neo-rinascimentale francese, ancora con Cluysenaar (Château d’Argenteuil, Royal Conservatory of Brussels);
puro eclettismo, con Joseph Poelaert (Colonna del Congresso, Courthouse of Brussels);
lo stile neo-romanico, con Louis van Overstraeten (chiesa reale di S. Maria);
una prima fase di stile neogotico nata da un interesse romantico per il Medioevo, con una serie di chiese costruite da Joseph Jonas Dumont, per non parlare della chiesa di Nostra Signora di Laeken Poelaert e della Santa Chiesa -Catherine di Bruxelles (misto di gotico elementi e rinascimento francese);
lo stile neo-Tudor, con una serie di prigioni realizzate da Joseph Jonas Dumont, che riporta questo stile in un viaggio in Inghilterra nel 1846.
Innovazione
Se l’era è caratterizzata da un’imitazione degli stili del passato, l’innovazione è comunque presente!

Da un lato, il desiderio di migliorare l’igiene e il traffico nelle strade affollate eliminando innumerevoli piccoli mercati all’aperto porta Cluysenaar a innovare creando edifici pubblici coperti, come i mercati coperti (ex mercato coperto della Madeleine) e le gallerie commerciali o passerelle (Gallerie reali Saint-Hubert).

Dall’altro, compaiono nuove tecniche nate dal progresso industriale: il ferro e il vetro sconvolgono le pratiche architettoniche. Cluysenaar e Hansotte adottano queste nuove tecniche di costruzione e le applicano rispettivamente alle Royal Galleries Saint-Hubert e alle Halles de Schaerbeek.

Art Nouveau in Belgio
L’Art Nouveau nacque in Belgio nel 1893, quando Victor Horta costruì l’Hôtel Tassel.

Lo stile di Horta è molto popolare tra i ceti medio-alti che, dopo l’Hotel Tassel, ordinò molte ville, poi schiera nel settore sviluppando poi grandi magazzini, prima di fare molti emulatori.

L’art nouveau belga è anche essenziale nell’architettura scolastica, con le opere di Henri Jacobs che influenzano poi diversi paesi europei come Francia, Germania, Paesi Bassi e Austria.

Caratteristiche stilistiche

“Floral Art Nouveau” e “Geometric Art Nouveau”
Dall’inizio emergono due tendenze diverse:

la tendenza “Floral Art Nouveau” iniziata da Victor Horta per l’architettura e Raphael Valutare per le arti decorative, caratterizzata dalla famosa “linea in frusta”, dalle sue sinuose linee ispirate al mondo vegetale e dai suoi stilizzati motivi floreali, all’abbondante decorazione ( e talvolta eccessivo come in Gustave Strauven che non è lontano dallo “stile rococò”) e che è paradossalmente non sempre libero da reminiscenze medievali (chiaramente percepibile in Ernest Blerot per esempio)
la tendenza “Geometric Art Nouveau” iniziata da Paul Hankar per l’architettura e Gustave Serrurier-Bovy per le arti decorative, caratterizzata da una decorazione geometrica e astratta, più sobria, ma molto più moderna: attraverso la sua influenza sulla corrente geometrica dei viennesi Secessione e sulla Nieuwe Kunst in Olanda, porterà all’Art Deco.
La tavolozza ornamentale di architettura Art Nouveau

Gli edifici in stile Art Nouveau sono decorati con una grande varietà di ornamenti come:

gli sgraffiti i cui specialisti sono Adolphe Crespin, Henri Privat-Livemont e Gabriel Van Dievoet
scultura in pietra, rappresentata da Pierre Braecke, collaboratore di Victor Horta
ceramica, splendidamente illustrata da Henri Privat-Livemont
ferro battuto (balconi, griglie …)
Mosaico
stucco

Stile di Belle Arti in Belgio
In Belgio, lo stile Beaux Arts si riferisce al risorgere dell’eclettismo in architettura durante il primo terzo del 20 ° secolo.

A differenza della Francia, il termine non è usato in Belgio per descrivere l’architettura eclettica del diciannovesimo secolo.

Caratteristiche stilistiche
Lo stile belga Beaux-Arts, che ha successo nell’architettura eclettica del diciannovesimo secolo, incorpora elementi delle correnti dell’architettura francese del XVIII secolo: classica (Luigi XIV), rococò (Luigi XV) e neoclassica (Luigi XVI).

Gli edifici, caratterizzati dall’uso massiccio della pietra francese, presentano due tipi di facciate distinte:

da un lato, facciate interamente in pietra bianca o pietra bianca finta 3,
dall’altra parte, facciate in mattoni rossi o arancioni che incorporano molti elementi ornamentali in pietra bianca come ghirlande di frutta e fiori.
Tipologia
Lo stile Beaux-Arts è applicato a molte case, siano esse ville, palazzi o grandi condomini. Alcuni prestigiosi viali di Bruxelles come Avenue Molière hanno un gran numero di case e ville di questo stile.

Trova anche un ampio campo di applicazione in edifici semi-pubblici di prestigio, come hotel, banche e sedi aziendali.

Architettura Art Deco
L’Art Deco apparve in Belgio subito dopo la prima guerra mondiale, quando Victor Horta iniziò a progettare il Palazzo di Belle Arti di Bruxelles nel 1919.

Origini dell’Art Deco in Belgio
Alla fine della prima guerra mondiale, l’Art Nouveau si affievolisce per lasciare il posto agli stili architettonici che segneranno il periodo tra le due guerre:

lo stile Beaux-Arts, denominazione data in Belgio all’avvento finale dell’architettura eclettica
Art Deco
modernismo
In Belgio, Art Deco deriva da una doppia influenza americana e austriaca:

da un lato, l’influenza esercitata dall’architetto americano Frank Lloyd Wright su Victor Horta che visitò i lavori (come il Tempio unitario di Oak Park) durante i due anni trascorsi in esilio negli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale, da Dal 1916 al 1918;
d’altra parte, l’influenza esercitata da Josef Hoffmann e la Secessione viennese attraverso il Palazzo Stoclet:
da un lato, alcuni architetti di Bruxelles che aderiscono al geometrico Art Nouveau (come Léon Sneyers, Jean-Baptiste Dewin e Camille Damman)
d’altra parte, sulla nuova generazione di architetti del dopoguerra.

Caratteristiche dell’Art Déco in Belgio

colonne e pilastri ispirati all’antico:
facciata e interni del Palazzo delle Belle Arti (Victor Horta)
facciata del Brewery Park, Oostende (Joseph Van der Banck)
portico e salone dell’Hotel Haerens (Antoine Courtens)
facciata di Electrorail (Antoine Courtens) e “La Magnéto Belge” (Léon Guiannotte)
grande sala del municipio di Charleroi (Joseph André e Jules Cézar)

ornamenti in ferro battuto martellati:
porta d’ingresso e ringhiera delle scale dell’Hotel Haerens (Antoine Courtens)
porta d’ingresso e finestre del sedile Electrorail (Antoine Courtens)
scala del “Palais de la Mad Song” (Antoine Courtens)
Porta d’accesso all’Istituto dentale George Eastman (Michel Polak)
ringhiere per scale e parapetti della grande sala del municipio di Charleroi (Joseph André e Jules Cézar) …

rilievi geometrici ispirati al repertorio ornamentale dell’architetto americano Frank Lloyd Wright:
rilievi che incoronano la facciata del Palazzo delle Belle Arti (Victor Horta)
rilievi che coronano la facciata e la rotonda angolare dell’Hotel Haerens (Antoine Courtens)
rilievi che adornano le facciate dell’edificio costruito da Joseph Purnelle in rue Royale 93
rilievi che sormontano i pilastri di “La Magnéto Belge” (Léon Guiannotte) …

angolo rotunda ricoperto da una cupola:
Palazzo delle Belle Arti (Victor Horta)
Hotel Haerens (Antoine Courtens)
“Palazzo della canzone matta” (Antoine Courtens) …

bassorilievi, fregi e modanature dorate:
bassorilievi con motivi africani dalla sala del cinema Eldorado (Marcel Chabot)
fregi e modanature dorate della grande sala del municipio di Charleroi (Joseph André e Jules Cézar)
soffitti del Park Brewery, Oostende (Joseph van der Banck e Fres De Coene)
Dancing Roseland (Arthur Meuleman)

biglie:
Interno del parco Birreria, Oostende (Joseph Van der Banck)
facciata del cinema Métropole (Adrien Blomme)
atrio del “Palazzo della canzone matta” (Antoine Courtens)
grande sala del municipio di Charleroi (Joseph André e Jules Cézar)

Marbrite schierandosi secondo il metodo di Arthur Brancart, Verreries de Fauquez:
facciata del Brewery Park, Oostende (Joseph Van der Banck)
atrio del CPAS della città di Bruxelles (Jean-Baptiste Dewin)
via della Russia 9 a Saint-Gilles (Adrien Blomme)

facciate in cimorné:
principalmente nelle zone rurali
vetro colorato
facciata e interni della Brasserie du Parc, Oostende (Joseph Van der Banck)

tipografia:
facciata e interni della Brasserie du Parc, Oostende (Joseph van der Banck e Fres De Coene)

lampade:
interno del Park Brewery, Oostende (Joseph Van der Banck e Fres De Coene)

Architettura modernista in Belgio
L’architettura modernista (chiamata anche movimento moderno o modernismo) apparve in Belgio nel 1919 e si sviluppò negli anni Venti e Trenta, in concorrenza con Art Deco e Belle Arti.

Nascita di Modernismo e Art Deco
Alla fine della prima guerra mondiale, l’Art Nouveau si affievolisce per lasciare il posto agli stili architettonici che segneranno il periodo tra le due guerre:

lo stile Beaux-Arts, denominazione data in Belgio all’avvento finale dell’architettura eclettica
Art Deco
modernismo
L’Art Deco è uno stile che si rivolge a “borghesia e borghesia in cerca di rappresentazione”: come tale, ricorre ad un abbondante ornamento, usando senza contare i lussuosi marmi, gli ornamenti in ferro Forgiato a martelli, bassorilievi, fregi e modanature dorate e persino colonne e pilastri ispirati all’antico.

Agli antipodi dell’Art Deco, il modernismo volta le spalle alle tradizioni architettoniche del passato, rifiuta ogni ornamento e ne privilegia la funzione. Può essere definito come un insieme di volumi e superfici, meritando in alcuni casi il nome di architettura cubista. “Il modernismo è difeso in modo particolare dagli architetti che rifiutano l’idea stessa di stile e richiedono che l’architettura esprima le aspirazioni per il progresso e la democrazia di un futuro idealizzato”.

Si noti che in Belgio l’architetto Antoine Pompe è un precursore del modernismo dal 1910 con la clinica del dott. Van Neck.

L’ascesa degli anni ’20
Il modernismo decollò in Belgio nel 1919 con lo sviluppo di un gran numero di città giardino, alcune delle quali, come la Cité Moderne e la Cité du Kapelleveld, sono descritte come cubiste. Il concetto di città giardino è in particolare promosso da architetti e urbanisti rifugiati in Olanda o in Inghilterra durante la prima guerra mondiale e che hanno approfittato del loro esilio per studiare le soluzioni urbanistiche applicate in questi paesi.

La figura di spicco nelle città giardino in Belgio è senza dubbio l’urbanista Louis Van der Swaelmen che ha supervisionato la realizzazione di cinque di esse.

Sotto l’influenza della chiesa di Notre-Dame du Raincy costruita nel 1922-1923 vicino a Parigi da Auguste Perret, il Belgio vide apparire dal 1923 una serie di chiese moderniste, fatte di cemento armato (chiesa di Saint-Jean-Battista Molenbeek, Chiesa di St Foresta di Agostino, Chiesa di S. Suzanne Schaerbeek), mattoni (Zonnebeke) o una combinazione di questi due materiali (Genval).

Gli anni ’30
Se prima del 1930 gli architetti belgi modernisti erano interessati alle città giardino, ma non alle torri, “la situazione cambiò radicalmente nel 1930 con la partecipazione a Bruxelles del 3 ° Congresso Internazionale di Architettura Moderna (CIAM). Le Corbusier espone il suo progetto di” città radiosa “e si stabilisce un consenso sull’abbandono della città giardino in favore del grattacielo come soluzione ottimale al problema dell’abitazione sociale”.

Se gli edifici modernisti apparvero nel 1928-1929 con l’edificio “Naïlis” di Victor Bourgeois e il Lunatheather di Marcel Friesmans, la polena in questa zona sarà Jean-Florian Collin, il fondatore di Etrimo. .

Gli edifici pubblici in stile modernista apparvero solo in Belgio negli anni ’30, con il fiore all’occhiello di questa categoria come sede del National Broadcasting Institute, un’importante opera di Joseph Diongre a Flagey Square a Ixelles.

Durante gli anni ’30, il modernismo è adornato con variazioni sul tema delle navi transatlantiche che lo guadagneranno il soprannome di stile “nave di linea”: torre che evoca il camino di una nave (come quelli che dominano la sagoma della vecchia macchina da stampa del quotidiano The People, dall’ex quartier generale della compagnia assicurativa RVS o dalla casa comunale di Evere), balconi curvi simili a parapetti, alberi, pennoni, oblò, movimenti ondulati nella facciata, ecc …

Funzionalismo
Dopo la seconda guerra mondiale, il modernismo muterà e genererà il funzionalismo che dominerà negli anni ’50, ’60 e ’70: “Bisognerà attendere il cambio di scala introdotto dalla ricostruzione e dall’equipaggiamento del paese dopo la seconda guerra mondiale in modo che il modernismo si imponga per il suo unico aspetto economico, ma si applicherà quindi a grandi ensemble e operazioni su vasta scala che riveleranno la sua disumanità e faranno perdere la sua dimensione poetica “.

Architettura funzionalista in Belgio
L’architettura funzionalista è lo stile che domina l’architettura in Belgio negli anni ’50, ’60 e ’70, accanto all’architettura monumentale.

Erede e continuatore del Modernismo in Belgio, questo stile è molto criticato per l’impatto delle sue fredde e disadorne torri sul paesaggio urbano, ma ha comunque dato una serie di edifici bassi (edifici alti) di qualità come la sede centrale della Banca Lambert, la sede di Glaverbel, la sede della CBR (Cimenteries Belges Réunies), la sede del Royal belga, l’edificio paludoso del CGER (Fondo generale risparmio e pensione), la sede di Hewlett-Packard, l’edificio “Louise / Claus” o la prima sede SWIFT a La Hulpe.

Durante gli anni ’90 e ‘000, alcuni dei grattacieli (“grattacieli”), considerati poco attraenti, sono stati aggiornati e adornati con raffinatezza postmoderna.

Architettura brutalista in Belgio
L’architettura brutalista apparve in Belgio nel 1960 e si sviluppò negli anni ’60 e ’70, parallelamente all’architettura funzionalista, derivata dal modernismo.

Le superfici in cemento che caratterizzano l’architettura brutalista sono un supporto ideale per i murali, come a Lovanio-la-Neuve, dove prosperano.

Nel campus universitario ci sono molti dipinti come le balene pubbliche di Frank Pe e Bom, C’est la vie e Una breve storia di una grande università di Claude Rahir, Largo Winch di Philippe Francq e Jean Van Hamme, Qu ‘è un intellettuale? di Roger Somville, Tendre Violette di Jean-Claude Servais, Infinite Tower di François Schuiten, senza dimenticare il ritratto di Jean Vilar, che decora il Teatro Jean Vilar.

Architettura postmoderna
In Belgio, il postmodernismo in architettura è apparso alla fine degli anni ’70, come reazione all’architettura modernista e funzionalista, con la costruzione dell’edificio “Stephanie 1” dell’Atelier d’architecture de Genval, fondato da André Jacqmain. .

Domina l’architettura degli edifici per uffici nelle principali città durante gli anni ’80, ’90, ‘2000 e ‘010.

Fattori che contribuiscono allo sviluppo del postmodernismo
Diversi fattori specifici di Bruxelles svolgono un certo ruolo nello sviluppo del postmodernismo in questa città:

in primo luogo, il desiderio di un ritorno della bellezza nelle strade di Bruxelles dopo le devastazioni di Bruxelles, un termine che si riferisce al degrado urbano di una città consegnata agli sviluppatori immobiliari, fenomeno che ha dovuto subire nell’era di architettura funzionalista di Bruxelles: la distruzione del North Quarter rasa al suolo negli anni ’60 dallo sviluppatore immobiliare Charlie de Pauw che sognava di erigere una piccola Manhattan, l’erezione di molte torri sparse per la città, senza valore estetico o integrazione con il tessuto urbano … Questa aspirazione estetica condurrà al ringiovanimento del viso di diversi grattacieli di Bruxelles, adornati con nuovi abiti postmoderni, come la torre Madou, la torre del Midi, la torre finanziaria, la torre AG (ribattezzata Torre del Bastione) o la torre Astro;

inoltre, l’opportunità rappresentata dalla presenza (appunto) di questo quartiere rugginoso del nord che ha atteso la sua riurbanizzazione negli anni 1970 e 1980;

in secondo luogo, lo sviluppo delle istituzioni europee che portano alla costruzione della sede del Parlamento europeo (l’ammiraglia del postmodernismo in Belgio), l’edificio Justus Lipsius, il ponte Belliard street, la sede dell’Ufficio europeo, la lotta contro la frode e come quello di numerose “Direzioni generali” come DG Occupazione, DG Società dell’informazione, DG Personale e amministrazione, DG Bilancio …

e infine lo sviluppo delle istituzioni fiamminghe a Bruxelles, che porta il governo fiammingo non solo a investire e rinnovare luoghi storici nella capitale come la piazza dei Martiri, ma anche a portare fuori dal terreno nuovi edifici adornati con la raffinatezza del trionfante postmodernismo (edifici “Hendrik Conscience”, “Graaf de Ferraris”, “Noord Building”).

Tendenze stilistiche
L’architettura postmoderna in Belgio presenta, oltre alla sua tendenza principale, diverse varianti stilistiche ispirate al neoclassicismo, alla Secessione viennese, all’Art Deco e persino al funzionalismo.