Alfiz

L’alfiz (che significa ‘un contenitore’) è un ornamento architettonico, costituito da uno stampo, di solito un pannello rettangolare, che racchiude il lato esterno di un arco. È un ornamento architettonico arabo islamico, ma è apparso nell’architettura spagnola non araba sin dall’8 ° secolo.

È frequente nell’arte ispanica islamica e arte mozarabica (di solito in connessione con l’arco a ferro di cavallo). Come illustra l’immagine, ci sono due varianti alfiz:

Descrizione
Si tratta di una scatola rettangolare che può essere costituita da un telaio, una modanatura, un rinforzo del muro o anche grandi pannelli decorativi, che racchiudono i bordi esterni di un arco.

È un ornamento architettonico dell’architettura islamica. Si è sviluppato in particolare nell’architettura omayyade di Al-Andalus, dove è spesso associato all’arco a ferro di cavallo, ma è anche ampiamente diffuso altrove nel mondo musulmano, per adornare vari tipi di archi.

Si trova anche nell’architettura cristiana della penisola iberica: nell’architettura mozarabica poi nell’architettura mudéjar.

Un Alfiz a partire dall’impostare.
B Alfiz a partire da terra.

Lo spazio tra l’arco e l’alfiz si chiama enjuta o arrabá, solitamente riccamente decorato (grigio ferro nell’illustrazione). Ogni triangolo ricurvo si chiama albanega (spandrel).

Lo spazio tra l’arco e l’alfiz è chiamato enjuta o arrabá, ed è spesso riccamente decorato (in grigio nelle illustrazioni). Ogni superficie curva triangolare è chiamata albanega (angolare).

L’alfiz deriva dalle antiche strutture romane, che si trovano in particolare sugli archi trionfali. Gli esempi più antichi di questo scatto si incontrano nell’architettura etrusca. Un alfiz può essere trovato inquadrando un arco a ferro di cavallo nell’arte visigota in Spagna, prima dell’arrivo dell’Islam, nella chiesa di Santa Maria de Quintanilla de las Viñas, a Mambrillas de Lara (Provincia di Burgos, Castiglia e León).